Nell'autunno 2018 i conti non tornano. Per lo meno in termini di temperature stagionali. Alta l'umidità, ma troppo miti le temperature medie. Ciò non è bene, in quanto le colture frutticole necessitano di un periodo di freddo sufficiente a ben predisporle alla stagione successiva. Se le temperature non consentono tale fase, detta di "dormienza", in primavera si possono verificare pessime sorprese.

La dormienza rappresenta infatti una sospensione temporanea della crescita visibile delle differenti strutture della pianta che presentino un meristema, ovvero quel tessuto costituito da cellule capaci di moltiplicarsi per divisione. Tale sospensione è fondamentale per le colture, dato che l'uscita delle gemme dalla dormienza può avvenire solo in seguito all'esposizione delle piante a un ben preciso periodo caratterizzato da basse temperature.

In sostanza, le piante hanno un ben preciso "fabbisogno in freddo" da soddisfare, esattamente come gli esseri umani necessitano di un buon sonno fra una giornata e l'altra. Ovviamente, ogni coltura arborea ha il proprio specifico "fabbisogno", con differenze anche molto marcate in base alla specie e alla varietà.

Quando l'inverno si presenta breve e mite, come appunto si teme stia accadendo nel 2018, le piante si adattano prolungando la loro dormienza per completare la loro normale fase di riposo. Il tutto, si traduce in un prolungamento della dormienza delle gemme, ovvero ciò che si deve fare il possibile per scongiurare.
Gli effetti negativi del mancato soddisfacimento in freddo, possono infatti essere osservati su ogni aspetto del ciclo di crescita della pianta e l'intensità dei sintomi è in rapporto alla gravità del mancato accumulo di ore in freddo.

Per esempio, a carico degli organi vegetativi può manifestarsi la mancata schiusura delle gemme laterali, fenomeno a cui può sommarsi anche un germogliamento ritardato e, purtroppo, anche scalare. In questi casi, la produzione cala e si deprezza, dando frutti di minore pezzatura che talvolta presentano un diverso grado di deformità.
 

Le soluzioni di Valagro

Erger e Activ Erger sono le soluzioni di Valagro per l'interruzione della dormienza.

L'applicazione di Erger permette alla pianta di iniziare comunque i processi metabolici che conducono all'interruzione della dormienza. Inoltre il prodotto è arricchito con calcio e azoto, quest'ultimo presente nelle forme nitriche, ammoniacali ed ureiche, tutte importanti per il supporto all'attività enzimatica e per il metabolismo dell'azoto che prende avvio durante la rottura delle gemme.

Grazie alla sua particolare formulazione liquida a elevato assorbimento, Erger risulta altamente efficace su actinidia, uva da tavola e ciliegio, colture particolarmente sensibili alla carenza di dormienza, in cui anticipa e sincronizza il germogliamento riducendo il numero di gemme cieche.
 
prova su uva da tavola

Gli effetti positivi delle sue applicazioni si apprezzano poi anche durante la fase di maturazione dei frutti, fase sulla quale Erger esplica un sensibile effetto di anticipo, uniformando al contempo la pezzatura. Tale beneficio ne induce un altro, ovvero la riduzione dei passaggi necessari alla completa raccolta, aumentando la produttività e la redditività complessive delle aziende.

È inoltre consigliabile associare ad Erger un attivatore minerale come Activ Erger, per supportare al meglio l'accresciuta attività enzimatica della pianta.

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Confezioni erger e erger activ