I meriti ambientali di questa coltura sono altrettanto importanti:
- il rapporto tra CO2 assorbita e prodotta nel processo produttivo è di 15 a 1;
- è capace di un'importante azione di biofiltro, riuscendo perfino a "prelevare" e immobilizare i metalli pesanti dal suolo;
- un pioppeto svolge una azione antierosione superiore a qualsiasi altra coltura.
La domanda di legno di pioppo chiederebbe in Italia circa 100mila ettari di coltura. Oggi siamo a circa 46mila ettari (di questi, più di 3mila sono certificati da enti di tutela dell'ambiente forestale), capaci di assorbire 700mila tonnellate di CO2 e di fissare 200mila tonnellate di carbonio all'anno (da G Nervo et al.; N Azzi; Piacenza 11Nov 2011)
La marssonina è la malattia più importante del pioppo. Può provocare defogliazioni importanti che, se non controllate almeno fino a settembre (fine dell'accrescimento), possono provocare importanti perdite di produzione di legno.
Syllit 65, fungicida a base di dodina (ammesso nelle coltivazioni certificate dagli enti di tutela forestale), con soli due trattamenti (tre negli anni più difficili) è in grado di controllare perfettamente la marssonina:
Syllit 65 è miscibile con gli insetticidi Upl impiegabili contro i fitofagi del pioppo:
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Fonte: Upl Italia