L'oidio è insieme alla peronospora il grande cruccio dei viticoltori italiani, che ogni anno devono fare i conti con questo fungo che, complice anche le bizzarrie del clima, minaccia di compromettere la produttività della vigna. La sfida è ancora più dura per chi fa biologico, poiché la disponibilità di prodotti si limita sostanzialmente allo zolfo.

Dai laboratori di ricerca Bayer arriva Sonata, un antioidico naturale per la difesa della vite e delle orticole (compresi i piccoli frutti come fragole e mirtilli). Si tratta di un agrofarmaco, certificato biologico, a base di un ceppo specifico di Bacillus pumilus, un batterio già presente in natura nel terreno che si caratterizza per un'azione antioidica.

"Il meccanismo di azione di Sonata è unico e si basa sull'azione degli ammino-zuccheri prodotti dal Bacillus pumilus (ceppo QST 2808). Questi ultimi inibiscono la sintesi della parete cellulare fungina, impedendo all'oidio di svilupparsi", spiega Cesare Cangero, field marketing specialist di Bayer. "Inoltre Sonata attiva nella vite la produzione di acido jasmonico, che viene trasportato nel sistema vascolare, promuovendo la resistenza sistemica della pianta".
 
 

Una testimonianza da chi lo ha provato

A differenza di molti altri prodotti Sonata è insensibile alle temperature, non lascia residui e non crea problemi in cantina durante il processo di vinificazione. E' inodore, non è irritante per l'operatore e non ha tempi di rientro. Insomma, dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della facilità di utilizzo per l'agricoltore Sonata offre indubbi vantaggi.

"Nella nostra azienda siamo molto attenti al tema della sostenibilità e siamo aperti ad ogni nuova soluzione che rappresenti una valida alternativa alla lotta contro l'oidio", spiega ad AgroNotizie Andrea Dominutti, tecnico dell'azienda Castello d'Albola, 120 ettari nella zona del Chianti Classico quasi esclusivamente vitati a Sangiovese, che dal 2019 produce solo in regime di biologico. "Per questo quando i tecnici Bayer ci hanno proposto di testare Sonata abbiamo accettato e siamo rimasti soddisfatti dai risultati che abbiamo ottenuto".

La lotta all'oidio nell'azienda Castello D'Albola veniva fatta con prodotti a base di zolfo, che tuttavia hanno un odore sgradevole e sono irritanti per l'operatore. "Di Sonata abbiamo apprezzato sicuramente il profilo tossicologico favorevole, l'assenza di odori particolari e il fatto che non sia irritante per chi lo utilizza", racconta Dominutti.
 
 

Sonata, l'antioidico efficace e versatile

Le condizioni in cui l'agronomo dell'azienda Castello D'Albola si trova ad operare sono particolarmente difficili. Le vigne più alte si trovano infatti a 600 metri sul livello del mare e soffrono di primavere particolarmente fredde, mentre in piena estate nelle vigne a quote più basse si registrano temperature elevate, oltre i 30 gradi.

Dalle prove effettuate in campo è emerso che anche in queste condizioni Sonata non ha perso la propria efficacia. A differenza dello zolfo, che con basse temperature è poco attivo nel contrasto dell'oidio, il Bacillus pumilus ha dato prova di inibire efficacemente lo sviluppo del fungo. Mentre d'estate, quando il caldo innalza il rischio di fitotossicità dello zolfo per le viti, Sonata ha confermato la sua selettività ed affidabilità.

Sonata rappresenta dunque uno strumento in più nella cassetta degli attrezzi del viticoltore per difendere le viti dall'oidio. Grazie alla sua duttilità può essere utilizzato durante tutte le fasi del vigneto: ad inizio o fine stagione, come anche nei mesi intermedi. Per quanto riguarda la miscibilità, Sonata è impiegabile con prodotti a base di zolfo e rame. La dose consigliata per utilizzo su vite sia da vino che da tavola è di 5 litri/ettaro e fino a 6 trattamenti annui.
 
Confronto fra produzione integrata e produzione biologica

Oltre che per la vite, Sonata è registrato anche per un gran numero di piccoli frutticolture orticole. Ad esempio può essere applicato su pomodoro, melanzana, peperone, cetriolo, zucchino, melone, cocomero e zucca. Sia in pieno campo che in coltura protetta. In quest'ultima condizione Sonata ha il vantaggio di non essere corrosivo per le coperture in plastica delle serre, che risentono invece dell'azione degradante di altre tipologie di agrofarmaci.