“Non si può abbassare la guardia in campo fitosanitario e bisogna porre un argine alla diffusione nell’Unione europea della malattia degli agrumi conosciuta come Cbs (Citrus black spot)”.
A sottolinearlo Agrinsieme in relazione alla decisione del Comitato permanente dell’Ue che ha approvato una decisione che prevede un regime di minori controlli sull’import, soprattutto sui frutti destinati alla trasformazione, da alcuni Paesi (Brasile, Uruguay, Sudafrica) in cui si registrano casi in aumento della macchia nera degli agrumi.

“Servono misure severe e controlli rigidissimi, tenendo conto e concretizzando il principio di precauzione. Solo così - ha aggiunto il coordinamento di Cia - agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle cooperative agroalimentari - si possono evitare pericolose contaminazioni fitosanitarie. Ci appelliamo alla Commissione ed in particolare all’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e sulla Politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini perché, a fronte di una tendenza dell’Ue ad aprire i mercati, si vigili ancor di più sugli standard di sicurezza dei prodotti importati”.

“Non è accettabile un indebolimento dei controlli su una malattia altamente contagiosa come Citrus black spot, che non è presente in Europa, ponendo a rischio 600mila ettari e 500mila tonnellate di prodotto” ha concluso Agrinsieme.
“Bisogna evitare un’altra catastrofe come la Xylella fastidiosa per gli olivi e non dimentichiamoci che il settore agrumicolo, europeo ed italiano, è vitale e dà occupazione”.