Ospite dell'iniziativa di Syngenta di Cavallerleone è stata l'azienda agricola Antonio Garis, in località Comba. Utile quindi raccogliere le impressioni di chi, un domani, potrebbe operare scelte funzionali alle proposte fatte oggi da Syngenta sulla semina ad Alta densità.
 
"Sono diversi anni che effettuiamo prove di campo con Syngenta, anche per ragioni di amicizia con Davide Rosso, il tecnico che ci segue. Anche con i loro ibridi ci troviamo bene, tanto che investiamo circa l'85% delle superfici con i loro prodotti"
 
L'orientamento aziendale qual è?
 
"Abbiamo un allevamento di vacche da latte, che sosteniamo con quello che produciamo internamente. Quindi coltiviamo ibridi da granella, da trinciato e da pastone. Da granella usiamo soprattutto Famoso, ma abbiamo investito anche alcuni appezzamenti a Lucroso, sfruttando la sua duplice attitudine a produrre granella e trinciato. Abbiamo gli appezzamenti in diversi punti della zona, quindi per diminuire un po' i rischi, per esempio per delle grandinate, seminiamo anche questo ibrido perché in questo modo siamo più sicuri di raccogliere abbastanza sia di trinciato, sia di granella. Se un appezzamento viene danneggiato da una grandinata ed è solo investito per esempio a granella, poi alla fine dell'anno ci manca qualcosa. Lucroso però viene superato da Arma come ibrido da trinciato puro. Abbiamo provato anche Gigantic, ma ha una taglia che per queste zone un po' ventose è finanche eccessiva. Quindi lo seminiamo, perché fa massa, ma su superfici limitate. Ora speriamo negli ibridi nuovi che abbiamo visto in sperimentazione".
 
Sul nuovo approccio della semina densa qual è la sua impressione?
 
"È il primo anno che se ne parla. Sembra interessante, ma vorremmo vederla ancora in prova prima di fare delle scelte colturali in tal senso. Magari nei prossimi anni si possono fare ancora prove. Bisogna anche pensare che il parco macchine va arricchito con specifiche soluzioni. Le trincia per esempio sono ancora a 70 centimetri di interfila. Aspettiamo quindi i numeri: poi magari vediamo. Possiamo partire a seminare qualche appezzamento poi si vedrà..."
 
A Syngenta spetta ora il compito di proseguire con le proprie attività di campo, alla ricerca di conferme e di dati produttivi capaci di appagare l'interesse che gli agricoltori hanno mostrato per le novità proposte. La tecnica è infatti ancora giovane, per lo meno agli occhi di chi la vede per la prima volta, ma ha tutte le potenzialità per affermarsi in diverse aree maidicole italiane.

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