Gli investimenti li fece Ciba-Geigy, la registrazione in Italia l'effettuò invece nel 1996 la neonata Novartis, frutto della fusione fra Sandoz e la stessa Ciba-Geigy. Oggi, dopo la fusione del 2000 con AstraZeneca (meglio conosciuta però agli agricoltori come Ici Solplant), l'abamectina continua a rappresentare un prodotto importante nel catalogo di Syngenta Crop Protection
L'abamectina è in realtà una miscela di due disaccaridi cosiddetti "macrociclici" e presenta una struttura invero complessa e imponente per dimensioni. Il primo disaccaride, l'abamectina B1a, rappresenta l'80% del totale, mentre l'abamectina B1b rappresenta il rimanente 20%. Fra i due disaccaridi la differenza risiede unicamente nella presenza o meno di un gruppo etile.
Normalmente conosciuta come "abamectina B1", senza distinzione fra i due disaccaridi, questa sostanza attiva deriva da microrganismi presenti nel suolo e che portano il nome di Streptomyces avermitilis, scoperti per la prima volta in Giappone.
Dal punto di vista del comportamento sulla vegetazione, abamectina penetra nelle foglie grazie a una spiccata azione translaminare, la quale consente di controllare gli insetti target fino anche a 28 giorni dal trattamento.
Dotata di un'ottima resistenza al dilavamento, la porzione di abamectina rimasta sulla superficie fogliare viene degradata dalla luce solare, ragione per la quale la sostanza attiva diviene in breve tempo ininfluente sugli insetti utili.
 
Caratteristiche dei formulati commerciali
 
L'azione di abamectina è sia insetticida, sia acaricida. Nel suo spettro d'azione ricadono infatti Psille, Eriofidi, Ragnetti, sia rossi sia gialli, larve di tripide e Minatori fogliari. Viene riportata in etichetta anche una certa azione sulle Tignole della vite.
Con i formulati in Sospensione Concentrata a 18 grammi per litro, le dosi d'impiego spaziano da 37,5 a 100 ml/hl a seconda della coltura e del target.
Può essere utilizzata su agrumi (arancio, mandarino, clementino, limone), melo, pero, pesco e nettarine, vite, fragola, lampone, mora, cetriolo, melone, cocomero, pomodoro, peperone, melanzana, sedano, lattughe e simili, rucola, ornamentali, floricole, vivai di arbustive ed arboree, latifoglie e conifere e palme (iniezioni al tronco) per alberature stradali e parchi.
Il primo formulato registrato in Italia è tutt'ora in commercio con il nome di Vertimec EC, di Syngenta.
A questo, giunto nel 1996, si sono poi aggiunti diversi formulati, facendo salire il numero di registrazioni alle attuali 19, di cui 15 segnalate in commercio.
A titolo esemplificativo, vengono di seguito riportate le registrazioni presenti in banca dati Fitogest.com dotate di materiali di approfondimento. Questi sono scaricabili dall'utente del network in quanto messi a disposizione dalle aziende partner del portale o che abbiano aderito all'iniziativa "Cataloghi On-Line", la quale permette di condividere con la community di Image Line le informazioni tecniche sui propri formulati.

Fra i formulati in commercio, la maggior parte è classificata "Xn-Nocivo", come Cal - Ex 1.9 EC (Cheminova Agro Italia), Impero (Gowan Italia), Pickill EC (Sipcam), Vertimec EC (Syngenta Crop Protection), Zamir 18 (Chimiberg), e Zetor (Makhteshim Agan Italia). Quest'ultimo formulato, peraltro, ha beneficiato di recente della riclassificazione da "T" a "Xn".
Sono invece classificati "T-Tossico" Amectin EC (Agrimix, Euro TSA), Bermectine (Agriphar Italia).
Una menzione a parte la merita  Voliam Targo, registrato nel 2011 e distribuito sempre da Syngenta Crop Protection. Questo ultimo prodotto è a base sia di abamectina, sia di chlorantraniliprole sostanza attiva di derivazione DuPont.