Un'intesa per rafforzare le relazioni nel comparto delle sementi, anche in funzione della riforma della Politica agricola comune. E' quella che è stata firmata a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, da Assosementi in rappresentanza delle aziende sementiere e dal Coams, il consorzio delle organizzazioni di agricoltori moltiplicatori di sementi, alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni e con la partecipazione delle organizzazioni professionali e cooperative agricole. "Quest'intesa costituisce un modello di relazioni positive tra le due componenti fondamentali del comparto sementiero – ha sottolineato Rabboni - perché qualifica ulteriormente la produzione emiliano-romagnola ed è un esempio per lo sviluppo del comparto e delle sementi di qualità. Per questo, accogliendo l'invito dei firmatari, la porterò all'attenzione dei colleghi delle altre Regioni con la richiesta di pervenire a una condivisione con il ministero delle Politiche agricole".
L'accordo, il primo raggiunto in questo settore in Italia, punta a sviluppare una maggiore integrazione tra i diversi attori della filiera, individuando alcuni elementi che caratterizzeranno i rapporti contrattuali tra aziende sementiere e agricoltori moltiplicatori di sementi: dalla presenza di un contratto sottoscritto tra le parti all'impegno a rispettare determinati disciplinari colturali, fino all'individuazione dei parametri qualitativi e di mercato su cui sarà conteggiato il prezzo di liquidazione del seme conferito. Seguiranno accordi o contratti quadro di settore (ad esempio per le sementi di foraggere o di cereali), da cui scaturiranno i singoli accordi di moltiplicazione tra le aziende sementiere e gli agricoltori.
"Siamo lieti di aver raggiunto quest'intesa – sottolinea Paolo Marchesini, presidente di Assosementi – non tanto per gli aspetti di regolazione dei rapporti fra le parti in materia di moltiplicazione delle sementi, quanto per l'importante segnale che il mondo sementiero lancia al mondo politico e istituzionale sul ruolo fondamentale di ricerca varietale, produzione e commercio delle sementi nel mondo agricolo e nell'agro-alimentare italiano".
Per il presidente Coams Giovanni Laffi, "la sottoscrizione dell'intesa è importante perché individua elementi certi per la programmazione delle moltiplicazioni e la determinazione dei prezzi di liquidazione. Ora ci si dovrà confrontare sulla definizione degli accordi di settore per dare ai moltiplicatori uno strumento effettivo di contrattazione".
In Emilia-Romagna ci sono stati importanti precedenti neI rapporti fra ditte e agricoltori-moltiplicatori di sementi: il 15 luglio 1985 è stato sottoscritto, promosso dalla Regione, il primo contratto tipo di coltivazione per le sementi orticole, mentre il 15 giugno 1991 è stato ufficializzato il primo accordo di moltiplicazione per la bietola portaseme. Nella campagna 2011 sono stati moltiplicati in Emilia-Romagna poco più di 4.600 ettari di bietola da zucchero da seme, mentre gli ettari destinati complessivamente a colture orticole raggiungono in Italia i 15mila ettari. Larga parte di queste sementi vengono esportate, per un valore che per il 2010 è stato superiore a 75 milioni di euro.
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Fonte: Regione Emilia Romagna