Bisognerà attendere l'esito della riunione della Commissione consultiva dei Prodotti fitosanitari che si svolgerà il 18 ottobre prossimo per sapere se sarà accettata la richiesta di proroga del divieto all'uso dei concianti presentata con un'interrogazione parlamentare sulla 'Salvaguardia del comparto apistico nazionale' dai rappresentanti del Pd in Commissione Agricoltura, con Susanna Cenni prima firmataria.
Rispondendo all'interrogazione nella seduta di ieri della prima Commissione Affari sociali della Camera, il Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha sottolienato che "per quanto attiene alla richiesta di estensione della sospensione cautelativa fino al 31 dicembre 2011, il ministero, che ribadisco è molto attento alle problematiche in esame, attende gli esiti della riunione della Commissione consultiv", riservandosi di fornire indicazioni più precise solo dopo tale data.
Si ritiene "parzialmente soddisfatta" Susanna Cenni che si richiama - in favore della proroga - "a quanto staa avvenendo in germania e Slovenia".
Intanto, all'approssimarsi della data del 31 ottobre - data ultima fin qui fissata - Assosementi, l’Associazione italiana delle aziende sementiere, ribadisce la sua contrarietà alla proroga della sospensiva.
"Dopo tre campagne di sospensione della concia delle sementi di mais con i prodotti neonicotinoidi è giunto il momento che i maiscoltori italiani possano tornare a utilizzare una tecnica colturale utile ed efficace per coltivare mais restando competitivi ed assicurando un maggiore rispetto dell’ambiente, grazie ad una minore quantità impiegata di prodotti fitosanitari. La decisione del ministero dell’Agricoltura francese di autorizzare non più anno per anno, ma per dieci anni uno dei concianti neonicotinoidi sotto accusa è la dimostrazione che questi prodotti possono essere utilizzati con tutta sicurezza, senza danneggiare il patrimonio apistico”.
Lo scrive
“La sospensiva non deve essere prorogata. La sperimentazione in questi anni in Francia e il giudizio espresso il 3 ottobre scorso dal Consiglio di Stato francese, con cui ha riconosciuto l’efficacia e l’innocuità del prodotto conciante in discussione, confermano che ci sono tutti i presupposti per una decisione in tal senso anche in Italia. Non vorremmo che la coltura del mais, privata di un mezzo estremamente utile quale quello della concia delle sementi, divenisse nel nostro Paese – afferma Giuseppe Carli, presidente della Sezione colture industriali di Assosementi – il capro espiatorio di tutti i problemi apistici”.
“Se gli apicoltori pensano davvero che con l’abolizione della concia delle sementi di mais si risolva il problema della moria delle api, è necessario si sappia che la sospensione dei neonicotinoidi – continua Carli – ha provocato in pratica un maggiore utilizzo di prodotti chimici alternativi. In realtà le api soffrono di diverse patologie e squilibri su cui il mondo scientifico sta indagando e che ha spinto proprio nei giorni scorsi la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ad approvare una risoluzione sulla salute delle api e le sfide per l’apicoltura, affinché siano concessi maggiori fondi per la ricerca e per rafforzare il ruolo della politica veterinaria”.
“L’industria sementiera italiana ed europea hanno fatto molto per risolvere il problema della sicurezza dell’impiego dei concianti. Sono state messe a punto nuove tecniche di concia con i pellicolanti e sono state sperimentate modalità di semina che minimizzano la diffusione in campo di polveri. E’ ora che le nostre autorità ne prendano atto – conclude Carli – e consentano ai maiscoltori ed a tutti gli imprenditori agricoli di svolgere il proprio lavoro con la possibilità di poter ricorrere ai migliori mezzi colturali disponibili”.