In occasione della tavola rotonda che si è svolta oggi 14 maggio a Roma durante l'Assemblea di Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, si è discusso di quale modello di agricoltura, tecnologicamente avanzato e sostenibile, è possibile sviluppare per far fronte alla crisi attuale e rispondere alle sfide dei prossimi anni.

L'agricoltura di oggi sta infatti attraversando un momento particolarmente critico, dal quale si può uscire solo attraverso l'innovazione e la ricerca. Secondo le stime della Fao, entro il 2050 la produzione agricola dovrà  aumentare del 70% per riuscire a soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale.

Gli agrofarmaci assumono in quest'ottica un ruolo indispensabile, in quanto consentono di proteggere le colture da quegli agenti patogeni (parassiti, ecc.) che altrimenti distruggerebbero i raccolti e metterebbero a rischio la salute stessa del consumatore.

"Gli agrofarmaci sono una risposta decisiva alla crescente domanda alimentare poiché garantiscono alimenti sicuri, di qualità e a prezzi sostenibili: senza di essi, infatti, le produzioni agricole mondiali sarebbero pressoché dimezzate – dichiara Luigi Radaelli, presidente di Agrofarma – Il nostro settore ogni anno investe in R&S 48 milioni di euro, pari al 6% del proprio fatturato annuale".

Radaelli ha dunque sottolineato come l'agricoltore deve assumere nuove competenze per far fronte alle sfide che lo attendono nei prossimi anni: in particolare imprenditorialità e capacità professionale nella scelta e nell'utilizzo sostenibile delle innovazioni tecnologiche rivestiranno un ruolo di primo piano nel garantire produzioni abbondanti, sicure, di qualità e sostenibili per l'ambiente.

Ciò rivaluta radicalmente la figura dell'agricoltore di oggi, spesso visto come semplice contadino, ma in realtà altamente informato, tecnologico, responsabile e consapevole del fatto che è necessario produrre di più, con più qualità, in modo più sostenibile e attraverso un più efficacie utilizzo delle risorse. La tecnologia e gli strumenti per le coltivazioni oramai sono arrivati a dei livelli molto alti, trasformando l'agricoltore in un operatore molto specializzato, che deve essere valorizzato come tale.