Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica, ha firmato lo scorso 15 settembre il nuovo Decreto sugli incentivi per la produzione del biometano, con a disposizione un budget di 1.700 milioni di euro a carico del Pnrr, Piano Nazionale di Riprese e Resilienza. Il Decreto, secondo una nota del Mite, prevede incentivi per la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano sostenibile (da rifiuti organici o agricoli) o la riconversione di impianti per la produzione di biogas da rifiuti agricoli e contribuisce alla crescita del gas rinnovabile, importante per la politica di decarbonizzazione, per lo sviluppo dell'economia circolare e anche, in coerenza con le indicazioni europee riportate nel piano RePowerEu, per sostenere la riduzione della dipendenza dal gas estero.
Il Decreto in sintesi
La Misura di aiuto era stata approvata lo scorso 8 agosto con una decisione di compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione Europea.
Il Decreto - ora in attesa del via libera della Corte dei Conti - prevede:
- un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell'investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile;
- un incentivo sulla produzione, con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti;
- contingenti di potenza annui messi a disposizione, in linea con gli impegni di spesa del Pnrr, finalizzati a valorizzare il potenziale delle riconversioni degli impianti biogas esistenti e la nascita di nuove produzioni.
L'accesso agli incentivi avverrà tramite aste pubbliche competitive al ribasso sulle tariffe incentivanti che si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024 e comunque fino all'esaurimento delle relative disponibilità economiche del Pnrr.
L'adozione del Decreto, conclude la nota, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, permetterà l'avvio delle prime procedure entro la fine del 2022.
Cib: "Ora subito le aste"
"È un risultato importante che dovrebbe dare nuovo slancio alle iniziative della filiera del biogas e del biometano agricolo. Ora attendiamo la pubblicazione del testo per avere il quadro di riferimento chiaro", dichiara Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas.
"È necessario non fermarsi e accelerare con l'adozione dei criteri attuativi del Decreto e l'apertura delle prime aste per permettere alle aziende agricole del settore di avviare gli investimenti il più velocemente possibile. La crisi energetica in atto impone un rapido cambio di passo verso un mix nazionale sempre più rinnovabile. La produzione di biometano è in questo senso un asset strategico per conseguire questo ambizioso obiettivo nel minor tempo possibile, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese. Auspichiamo che il Decreto venga pubblicato al più presto in Gazzetta Ufficiale per poter sbloccare l'avvio delle prime procedure" conclude Gattoni.
Grazie allo sviluppo del biometano, l'Italia (già seconda in Europa per produzione di biogas e tra le principali al mondo) potrà raggiungere l'obiettivo - secondo il Cib - di oltre 4 miliardi di metri cubi di biometano al 2026, pari a circa il 30% dell'obiettivo del Governo di sostituzione delle forniture di gas naturale importato dalla Russia, che permetterebbe di ridurre l'utilizzo dei gas a effetto serra di oltre l'80%.
Il Decreto supporterà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per l'utilizzo nei settori dei trasporti e per gli usi finali. Lo schema del Decreto sarà in vigore fino al 30 giugno 2026.