"Sviluppare le potenzialità energetiche dell'olio di sansa, creando uno sbocco economico alternativo nel comparto olivicolo". E' con questi obiettivi che Assitol, l'organizzazione interprofessionale dell'olio di oliva, di cui fanno parte Confagricoltura, Cia, Copagri, Unasco, Aipo, Cno, Agci-Agrital, Legacoop Agroalimentare, Associazione frantoiani d'Italia, Federolio, Assitol e Assoelettrica, l'Associazione dei produttori di energia elettrica, hanno siglato il contratto-quadro per il settore.

"L'accordo - spiega l'Assitol - punta all'impiego dell'olio di sansa e dei suoi sottoprodotti per la produzione di energia. In particolare, la sansa disoleata, ovvero privata dei residui oleosi e disseccata, e lo stesso olio potranno essere utilizzati come biocombustibili. Già oggi in Italia circa il 98% della sansa disoleata è impiegato per creare energia verde, ma non si conoscono esempi di rilevante impiego dell'olio a questo fine". 

"L'interprofessione - sottolinea Pina Romano, presidente dell'organizzazione interprofessionale dell'olio d'oliva - auspica che, già da questa campagna olearia, alcune migliaia di tonnellate di olio di sansa possano essere destinate ad uso energetico, fornendo così un nuovo sbocco al prodotto, con ricadute utili a tutto il settore olivicolo". 

Il ricorso a queste nuove forme di agroenergia potrebbe poi contribuire alla riduzione di emissioni alteranti il clima, come richiesto dall'Unione europea entro il 2020. Inoltre, grazie alla creazione di un nuovo filone produttivo, si auspica che possa essere creato valore aggiuntivo per un settore che ha vissuto momenti difficili negli ultimi anni. 

"Le potenzialità energetiche della sansa, peraltro - conclude l'Assitol - non si fermano qui. Poiché la produzione di elettricità si accompagna a quella di calore, esiste anche la possibilità di utilizzare l'energia termica che si sviluppa in concomitanza con quella elettrica. E' quello che, in termini tecnici, si definisce 'cogenerazione'".