Il conferimento di pere in Emilia Romagna è ormai completato e, con l'arrivo di ottobre, la campagna commerciale è pronta ad entrare nel vivo. Il Consorzio di frutticoltori Opera, dopo anni davvero difficili e segnati da una produzione martoriata dalle calamità, si presenta al mercato con volumi più consistenti.
La situazione produttiva
"La raccolta di pere, pur non essendo stata abbondante, ci consente di ritornare ad essere il punto di riferimento di tutti i nostri principali clienti fino alla fine della stagione commerciale - afferma Adriano Aldrovandi, presidente di Opera La Pera -. I quantitativi disponibili sono più che doppi rispetto allo scorso anno, seppur ancora lontani dal pieno potenziale produttivo dei nostri soci. Per la campagna 2024-25 avremo pere dal calibro ottimale, con un'elevata qualità organolettica e una conservabilità adatta a coprire l'intera stagione commerciale. La pera Abate Fétel, la più distintiva sul mercato, benché con un conferimento inferiore a quello previsto, ci consente di sviluppare una programmazione con i nostri partner fino al mese di aprile, cosa impossibile negli ultimi anni. Il calibro e i parametri organolettici riscontrati ci permettono di essere ottimisti sulla qualità dei frutti che forniremo alla clientela".
L'avvio della campagna commerciale 2024-2025
"L'esordio è stato difficoltoso: durante l'estate sul mercato c'era ancora una grande disponibilità di prodotto d'importazione, sia pere di contro stagione invendute che Conference di Belgio e Olanda, e la nuova produzione ha inizialmente faticato a trovare spazio - continua Aldrovandi -. Le temperature estive che si sono protratte fino all'inizio di settembre, inoltre, non invogliavano il consumo di pere. Ora, con l'autunno che avanza e l'Abate che fa il suo ingresso in distribuzione, confidiamo in una risposta positiva sul fronte dei consumi, che sosterremo anche attraverso iniziative di comunicazione e marketing, sia trade che consumer".
Lo scenario internazionale e l'importanza dell'export
Le stime diffuse durante l'ultima edizione di Prognosfruit vedono i principali areali produttivi europei in forte diminuzione rispetto allo scorso anno: -26% per il Belgio, -9% per i Paesi Bassi, -15% per la Spagna.
"Tutti i primari produttori di pere sono in forte calo produttivo, a differenza dell'Italia (+120%) - conclude Aldrovandi -. Questo ci lascia presagire una seconda parte di stagione più favorevole al nostro prodotto in termini di condizione del mercato. Seppur quello italiano rappresenti il principale riferimento, per noi l'export è fondamentale: il nostro principale mercato di destinazione è la Germania, seguito dalla Francia. Le dinamiche commerciali e le abitudini di consumo dei diversi Paesi sono in costante evoluzione, così come la concorrenza del prodotto proveniente da altri areali produttivi, e questo ci impone un costante monitoraggio ed una grande flessibilità nella programmazione".
Inoltre, per enfatizzare la disponibilità di pere italiane di qualità il brand Opera ha una nuova pagina LinkedIn e parteciperà a Fruit Attraction (Fiera di Madrid, 8-10 ottobre) con un proprio stand.
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