Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative del settore agroalimentare commenta con soddisfazione le decisioni prese: "Abbiamo lavorato in maniera coesa e costruttiva e abbiamo concordato su alcune azioni prioritarie da portare avanti”.
Tra i possibili interventi che l'Ue dovrebbe prevedere, si legge nella nota diffusa da Agrinsieme, è stata contemplata la possibilità di stabilire contingenti alle importazioni di agrumi provenienti dal Sudafrica nel momento in cui questi si sovrappongono alla produzione europea, per evitare distorsioni di mercato.
Il gruppo di contatto ha inoltre evidenziato le preoccupazioni legate all’ingresso di fitopatie, attualmente non presenti, come Cbs, Citrus black spot, o greening, nel territorio europeo. Le recenti modifiche normative purtroppo non prestano sufficiente attenzione al rischio fitosanitario che l’Ue rischia di correre con le importazioni. Tra tutte, la decisione comunitaria (n 715/2016) che stabilisce un indebolimento dei controlli alle importazioni, in particolare per gli agrumi destinati alla trasformazione. La salvaguardia della salute delle piante deve essere una priorità per l’Ue - conclude Agrinsieme - per evitare che i numerosi sforzi che si stanno compiendo, per recuperare il gap provocato dal virus “tristeza”, siano vanificati.
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Fonte: Agrinsieme