Si è tenuta a Genola (Cuneo) la tappa conclusiva di CerealPlus 2016, il tour organizzato da Syngenta per far conoscere agli agricoltori le ultime varietà di cereali e le soluzioni per la difesa delle colture. La Provincia granda, come in Piemonte chiamano quella di Cuneo, ha una forte presenza di coltivazioni d'orzo e dunque uno dei focus di questa tappa di CerealPlus è stato proprio dedicato agli ibridi Hyvido.

Syngenta ha sviluppato una innovativa tecnologia di orzi ibridi destinati all'uso zootecnico ed energetico per la produzione di biogas. Grazie alle loro qualità gli orzi ibridi Hyvido si sono affermati sul mercato: i cerealicoltori ne apprezzano la forza vegetativa oltre che la quantità e qualità di granella e biomassa prodotta.
 

Una delle novità del 2016 è Jallon, definito un "ibrido all terrain dalle elevate rese". E' infatti possibile coltivare Jallon in tutta Italia, dal Nord al Sud, ottenendo comunque una grande stabilità produttiva (peso ettolitrico superiore a 64 chilogrammi). Questo orzo ibrido è stato studiato per uso zootecnico ed è tollerante alle principali malattie fungine.

Insieme a Jallon Syngenta ha lanciato quest'anno anche Tektoo, un altro orzo ad uso zootecnico ed energetico, ideale per gli areali del Nord Italia e con una buona tolleranza alle malattie fungine. Il punto di forza di Tektoo è il suo potenziale produttivo nei suoli fertili e la rusticità, che assicura buona produttività anche in situazioni non ottimali.

Restando al Nord Volume è l'orzo ibrido ad uso zootecnico più coltivato in Italia. Perfetto per gli areali settentrionali e per i terreni con elevata fertilità e disponibilità idrica, Volume è molto resistente all'allettamento e ha una buona tolleranza ad elmintosporiosi.

Volume è la varietà più coltivata in Italia”, spiega ad AgroNotizie Massimo Giraudo, key dealer manager di Syngenta. “E' un eccellente produttore di trinciato e di granella. Abbiamo mostrato agli agricoltori le prime analisi dei raccolti 2016. Una azienda che ha trinciato a fine maggio ha spuntato un 32,5% di sostanza secca e un contenuto di amido quasi del 18%. Siamo quindi ai massimi livelli dal punto di vista qualitativo”.