In occasione dello svolgimento della Fiera di Foggia, il 28 aprile, Unacma, l'Unione dei commercianti di macchine agricole, ha organizzato, congiuntamente ad Enama, l'Ente nazionale per la meccanizzazione agricola, un incontro tecnico per fare il punto della situazione in materia di verifica funzionale delle macchine agricole. (Un approfondimento sul tema, anche in questo recente articolo).

La Fiera è stata una opportunità per analizzare, da tre diversi punti di vista, l'approssimarsi di una scadenza che, se non si inizierà a prendere seriamente in considerazione, rischia di trascinare il nostro Paese nell'ennesima storia di inadempienze e/o ritardi nell'esecuzione delle disposizioni europee.
Le attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari dovranno essere tutte obbligatoriamente verificate entro novembre 2016. Ovviamente, per la gran parte, si fa riferimento a barre irroratrici per diserbo e atomizzatori di vario genere per impianti arborei; più o meno tutte le fonti stimano un numero di macchine da verificare che va oltre le 650.000 unità.

Da oltre venti anni Enama detta le norme alle quali attenersi per mettere a punto la propria attrezzatura e, nel suo intervento, Roberto Limongelli (nella foto sotto) ha illustrato i punti salienti - una sorta di “decalogo”- delle norme Enama, per stare in regola sia per quanto concerne i produttori che i Centri di taratura.
 

Limongelli - Unacma


Come emerso nel corso dell'incontro, l'Italia è uno dei Paesi che in Europa, ha fatto scuola in materia di controlli sulle attrezzature da irrorazione. Vuoi perché forse siamo la nazione col maggior numero di macchine oppure perché ci si è lavorato da più parti coinvolgendo le Regioni più virtuose, la ricerca e i Servizi di Sviluppo, fatto sta che di sicuro non partiamo da zero.

Il vero problema è che, a fronte di tanto lavoro e di tanta ricerca fatta, gli agricoltori sono concretamente disinformati, molte Regioni sono in ritardo e tutti coloro che dovrebbero contribuire a risolvere il problema non se curano.
Ma novembre 2016 è alla porte e senza un'azione coordinata ma soprattutto senza una presa di coscienza generale, in un gioco di scarico delle responsabilità, gli unici che pagheranno conseguenze serie saranno, come al solito, gli agricoltori.

Agostino Santomauro del Servizio fitosanitario della Regione Puglia, ha potuto illustrare quanto finalmente impostato con una deliberazione da parte della sua Regione. E' fondamentale che la Puglia sia partita in quanto, sia per quello che rappresenta in termini di importanza agricola nel panorama nazionale sia per la stima di oltre 40.000 attrezzature da sottoporre a controllo, non si poteva più procrastinare tale termine.

Al di là del fatto cogente che impone agli imprenditori di mettersi in regola, quello che ribadisco ogni volta che mi accingo a verificare una botte o barra che sia, è l'assoluta importanza di questo accertamento tecnico per ottenere concreti risparmi economici. All'inizio le persone sono sempre scettiche ma già nel corso dell'intervista preliminare e successivamente durante la prova, cominciano a capire che, con poche e semplici operazioni, ma soprattutto osservando nel tempo i suggerimenti forniti a fine prova, potranno risparmiare fino al 50% di prodotto.

Altra questione da sottolineare è che una difesa migliore si traduce in una migliore copertura fitoiatrica della coltura interessata e questo significa produzioni più sane sia dal punto di vista del produttore che da quello del consumatore.
Ecco quindi che con pochi gesti, spendendo un paio d'ore del proprio tempo, si riesce a fare un guadagno triplo e di questi tempi non sembra proprio cosa da poco.

Da ultima una considerazione, se vogliamo realmente andare alla radice del problema dell'inquinamento da prodotti fitosanitari e desideriamo tutti un cibo più sano non possiamo prescindere dal ruolo della ricerca, sia quella teorica che quella applicata, passando per i tecnici e per gli operatori dei centri di verifica funzionale che operano a diretto contatto con le aziende agricole.
I prodotti per la difesa costano e attraverso “quelle botti” scorrono ogni anno tante risorse tutte le volte che si fa un trattamento. D'altro canto in un mondo sempre più popolato e con tanti esseri umani che soffrono la fame, è indispensabile che ogni risorsa sia utilizzata nel modo migliore, a partire dagli agrofarmaci che sono necessari e vanno usati al meglio.