Come implementare la trazione? E' questo il quesito che Trelleborg si è posta trovando risposta nella innovativa Progressive Traction lanciata in anteprima su Agritechnica nel corso della conferenza Nordic Innovation promossa a Berlino  insieme ai brand Valtra, Vaderstad, Tornum e Alo.

"Le nuove generazioni di trattori e trasmissioni offrono sempre maggiori potenzialità in termini di potenza e coppia del motore - ha spiegato alla stampa specializzata Piero Mancinelli director R&D della divisione agriculture & forestry tires di Trelleborg.
Per adeguarsi a questo trend, i pneumatici sono divenuti sempre più grandi in termini di larghezza e diametro. L'ambizione della nostra nuova tecnologia - ha proseguito -, è quella di lavorare per incrementare efficienza e performance del pneumatico agendo sul coefficiente di frizione così da ottimizzare e aumentare la trazione del trattore".



 
Caratterizzato da un profilo nuovo dotato di una doppia 'aletta' il pneumatico Progressive Traction genera un aumento di 10 punti percentuali - come affermato dagli esperti - della capacità di trazione e di 5 punti percentuali della 'footprint' di contatto al suolo - dato questo, spiega l'esperto, inaspettato e positivo imputabile alla riduzione delle deformazione della gomma -, portando ad un aumento globale dell'efficienza di trazione.

 

 
La 'doppia ala' lavora in differenti momenti sul terreno generando progressivamente, maggiore trazione quando necessario. Su strada lo speciale disegno dell'aletta riduce le vibrazioni e l'attrito.

Parte della BlueTire Technology di Trelleborg, la Progressive Traction si trova ancora nella fase finale di sperimentazione ma, ad oggi, ha generato i risultati migliori a basse pressioni di gonfiaggio. Il pneumatico, il cui target è ancora da definire con accuratezza, sarà disponibile sul mercato al più presto ma non prima di 12-18 mesi; un prototipo sarà presente ad Agritechnica il prossimo novembre. 

 

 
Per quanto riguarda i costi, gli esperti hanno chiarito che tutto dipenderà dai prossimi test che definiranno se, proprio per l'inaspettata riduzione di deformazione del pneumatico, sarà necessario intervenire sulla struttura della carcassa.