Da Avetrana a Torricella fino a Sava, da Francavilla Fontana a Villa Castelli, da Gallipoli a Maglie, Scorrano, Taurisano, Trepuzzi, Campi Salentina, fino a Monteroni e Corigliano, dove la repentina ondata di maltempo - dice Coldiretti Puglia - a macchia di leopardo ha arrecato danni gravi alle colture fuori serra che sono andate distrutte.
"Alla grave crisi di liquidità delle aziende agricole causata dall'emergenza Covid, si aggiungono i danni delle improvvise e letali ondate di maltempo che con grandinate, bombe d'acqua, gelate al loro passaggio restituiscono campi gelati o allagati, smottamenti e raccolti gravemente compromessi", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Si tratta solo dell'ultima tra le anomalie climatiche che stanno caratterizzando il 2021 con danni incalcolabili alle coltivazioni agricole. Dopo un inizio di primavera con un caldo praticamente estivo che ha favorito il risveglio della vegetazione, le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico per il brusco calo delle temperature. Il gelo ha colpito duramente nelle campagne dove - rileva la Coldiretti regionale - le produzioni in molti territori sono state praticamente dimezzate, dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai cachi fino agli ortaggi, alle patate e agli asparagi. Oltre a frutta e verdura a rischio - precisa la Coldiretti Puglia -anche ulivi e vigne per le quali si prevede un brusco ridimensionamento dei raccolti.
"Gli agricoltori cercano di difendersi con le reti di copertura, con le coltivazioni in serra, i falò e la vaporizzazione dell'acqua contro le gelate, e con la manutenzione di terreni e canali e serre, ma spesso la furia del maltempo è così violenta da rendere inutili le protezioni, distruggere frutta e ortaggi e gonfiare d'acqua i terreni provocando pericolosi smottamenti" insiste il presidente Muraglia.
Per questo è da rivedere a fondo - afferma Coldiretti Puglia - anche il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.
Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste - aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli eventi estremi - pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie - che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.