Con tre mesi di ritardo è stato finalmente pubblicato sulla Gu del 31 marzo 2021 il Decreto (Interministeriale) 28/12/20 che modifica l'allegato XI del Dlgs 65/2003 ed introduce le nuove procedure di notifica delle miscele pericolose.
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Ne avevamo già parlato lo scorso dicembre quando davamo per scontato che entro fine 2020 sarebbe stato pubblicato.

In ogni caso nulla cambia dal punto di vista operativo poiché si tratta solo dell'ufficializzazione del passaggio dal sistema di notifica diretta all'Istituto superiore di sanità (vigente fino al 31 dicembre 2020) a quello che adesso va fatto attraverso il portale dedicato dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa submission portal).

In pratica era un atto dovuto in quanto l'allegato XI del decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65 doveva essere rivisto in chiave europea, tuttavia l'autorità italiana (ministeri della Salute e dello Sviluppo economico) ha colto l'occasione per ufficializzare alcune procedure finora prive di adeguato supporto legislativo.

Il Decreto, per esempio, ha introdotto l'obbligo di inserire nella sezione 1.4 della Scheda dati di sicurezza tutti i numeri telefonici dei dieci centri antiveleni (elencati nel Decreto) ed ha stabilito che tale aggiornamento va fatto entro 18 mesi (ottobre 2022). In ogni caso, visto che entro il 31 dicembre 2022 bisognerà comunque adeguare le SDS al Reg. (Ue) 2020/878, si provvederà ad ottemperare anche a quest'obbligo.
Il Decreto è servito anche per stabilire che le informazioni di notifica al portale Echa per commercializzare una miscela pericolosa in Italia potranno essere trasmesse o in lingua italiana o inglese. In tutti i casi il portale dell'Iss continuerà a funzionare fino al primo gennaio 2024 per le notifiche nazionali di miscele destinate ad uso industriale e, sia per le notifiche via ISS sia per quelle tramite Echa, il Decreto ha confermato che la tariffa annuale di 50 euro va versata dal singolo registrante indipendentemente dal numero di prodotti notificati.

Ricordiamo che le nuove regole prevedono che la notifica vada fatta prima dell'immissione in commercio e che adesso si può notificare con un'unica operazione (per quanto abbastanza complessa) in tutti i 27 paesi della Ue e negli altri 3 Stati dello Spazio economico europeo. Sul sito dell'Echa si trova il dettaglio della situazione in ciascuna nazione e si può visionare la video-intervista di Ivano Valmori all'autore.