La ministra alle Politiche agricole Teresa Bellanova annuncia un piano strategico per il grano duro e la pasta da “scrivere insieme”che guardi al 2030. E per i contratti di filiera mette sul tavolo 40 milioni fino al 2022. Tra i punti qualificanti: un piano decennale di stoccaggio e innovazione, azioni per la trasparenza sul prezzo e la trasparenza dell’origine, campagna di comunicazione per la pasta, lotta agli sprechi alimentari e sostegno agli indigenti. Sono i punti con cui la ministra Bellanova ha voluto aprire nel pomeriggio del 28 ottobre scorso l’incontro al Mipaaf con i rappresentanti della filiera del grano e della pasta.

“Parto dai contratti di filiera - ha detto Bellanova - per dirvi che nella legge di bilancio abbiamo stanziato complessivamente 30 milioni di euro dal 2020 al 2022 per l’aiuto de minimis per il grano, cui si aggiungono 10 milioni di euro per il 2019 che copriamo con risparmi sul bilancio del ministero. E anche sui pagamenti pregressi ho chiesto di accelerare”.

“Sul prezzo - ha proseguito la ministra - stiamo per avviare la sperimentazione per un prezzo indicativo nazionale attraverso lo strumento della Commissione unica mentre per quanto concerne la trasparenza sull’origine di certo non vogliamo fare passi indietro rispetto all’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine del grano in vigore fino al 2020. È un provvedimento che garantisce informazioni trasparenti al consumatore e può aiutare a valorizzare proprio i rapporti tra chi trasforma e chi coltiva. Incontrerò presto la nuova commissaria europea alla Salute anche per un confronto su questo aspetto”.

Quindi, campagna di comunicazione per la pasta, per sensibilizzare i consumatori sull’importanza del lavoro che si fa per ottenere un prodotto così buono: “Vi abbiamo destinato 1 milione di euro e riteniamo che sul messaggio comunicativo e sui contenuti della campagna debba essere il gruppo operativo di questo tavolo a lavorare. Così come un nostro impegno assoluto è quello della lotta agli sprechi alimentari e al sostegno agli indigenti".

Infine, siti di stoccaggio e innovazione. “I siti di stoccaggio in Italia sono ormai da rinnovare. Se vogliamo fare grande qualità, non possiamo non innovare”, ha sottolineato la ministra Bellanova.
“Se guardiamo in prospettiva in 10 anni possiamo pensare di rinnovare molte strutture con un’utile collaborazione tra pubblico e privato. Allo stesso tempo dobbiamo investire sull’agricoltura di precisione e sulla ricerca. Il futuro di questa filiera dipende anche dalla sua capacità di adattamento alla crisi climatica, così come dalla capacità di abbassare il proprio impatto ambientale. Sappiamo di molte sperimentazioni in corso, crediamo che questo tavolo possa aiutare anche nello scambio di esperienze e nell’indirizzare dove serve gli sforzi della ricerca pubblica”.
 

Confagricoltura, oltre la guerra del grano

"Bisogna andare oltre la guerra del grano”. E’ quanto ha affermato Nicola Gatta, presidente della Federazione Cereali alimentari di Confagricoltura, in occasione del tavolo di filiera.
“Il comparto grano duro-pasta deve recuperare competitività - ha aggiunto - e questo può essere realizzato solo per mezzo di una filiera coesa negli intenti e sempre più trasparente nei rapporti commerciali; solo così sarà possibile garantire una equa redistribuzione dei profitti per tutti gli operatori del settore”.

Confagricoltura nel complesso esprime soddisfazione per tutte le misure annunciate. E Palazzo Della Valle auspica che tale annuncio si traduca in provvedimenti concreti in tempi rapidi, anche perché le semine sono alle porte ed è necessario garantire copertura finanziaria all’utile strumento dei contratti di filiera ed una programmazione agronomica di medio periodo.