"Pesche e nettarine sono il comparto più 'sensibile' della frutta estiva - dichiara Nazario Battelli, presidente dell’Organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia nel corso della conferenza di presentazione nella sede del ministero di Via XX Settembre a Roma - spessissimo soggetto a devastanti crisi di mercato e sottoposto alla concorrenza diretta dei paesi mediterranei. Come organismo interprofessionale, con questa campagna di promozione a favore delle pesche, abbiamo voluto cogliere la volontà delle rappresentanze dell'intera filiera del comparto peschicolo di dare un segnale importante ai consumatori italiani".
Per la campagna di comunicazione è previsto un impegno proattivo da parte della filiera, con la partecipazione della produzione insieme con le principali catene di distribuzione e di negozi specializzati, e con il coinvolgimento degli operatori dei mercati agroalimentari. In 5mila punti vendita in tutta Italia saranno esposti poster informativi per i consumatori, con indicazioni sulle principali tipologie di pesche, con particolare attenzione soltanto alle produzioni che rispetteranno un capitolato condiviso in sede interprofessionale, che incrementa alcuni parametri qualitativi delle pesche, come per esempio il colore e la dolcezza.
"La situazione produttiva di pesche, nettarine e percoche in Italia, prevede una produzione di 1.296.000 tonnellate, che equivale a un incremento del 13% rispetto al 2018. Le condizioni climatiche avverse del mese di maggio hanno inciso fortemente sugli standard produttivi e la campagna commerciale risulta complessa e difficoltosa e solo lo sforzo unito dell'intera filiera può affrontarla - spiega Gabriele Ferri, coordinatore del Comitato di prodotto di Ortofrutta Italia per le pesche - l'obiettivo di questa campagna è quindi quello di fare conoscere di più e meglio rendendolo attraente agli occhi dei consumatori, un prodotto di eccellenza come le nostre pesche e nettarine. Il racconto del gusto delle diverse varietà e di tutta la filiera produttiva, diventa fondamentale per fare comprendere al consumatore il valore umano, ma anche economico, che sta dietro alla produzione delle nostre pesche. Il ruolo del consumatore è quindi fondamentale in questo momento, perché con la sua scelta di acquisto può incidere davvero su una produzione di eccellenza come questa, che sta soffrendo terribilmente, al punto di mettere in dubbio il proseguo della coltivazione stessa di pesche e nettarine in Italia".
Il dato di quasi 1,3 milioni di tonnellate, pur essendo confortante, se comparato alla media del 2015-2017 è inferiore del 4%. Il comparto però - viene spiegato - è in difficoltà per effetto dell'embargo russo, che chiude alla produzione europea quell'area commerciale e per la polverizzazione del sistema commerciale che crea competizione interna abbassando i prezzi. Nel quadro dei maggiori mercati europei viene evidenziata una riduzione della produzione rispetto al 2018 solo per la Grecia (meno 7%); Spagna e Francia si attestano rispettivamente al più 13% e al più 17%, con un dato aggregato europeo in linea all'aumento di produzione del più 2%. Per Ortofrutta Italia anche "se l'Italia beneficia di un consumo interno importante, questo non basta ad assorbire la produzione", ed è per questo che "resta necessaria un'ampia capacità di esportazione; diventa così obbligatorio competere con la Spagna e la Grecia".
Inoltre, la Coldiretti offre una spiegazione che ha ragioni 'climatiche'. Gli eventi estremi hanno infatti causato gravi conseguenze nelle campagne con piante sradicate, serre divelte, e frutta 'strappata' dalle intemperie, cosa che ha colpito in particolare le pesche, ma anche le mele, i kiwi, i meloni e i pomodori con perdite per milioni di euro.