L’evento calamitoso, eccezionale per la fase stagionale, si consumò nelle gelide giornate tra il 26 febbraio ed il 1° marzo 2018, colpendo le province di Bari, Barletta – Andria - Trani e Foggia, il cuore della produzione olivicola pugliese, determinando, secondo le stime più attendibili, una perdita di produzione olivicola del valore di 500 milioni di euro ed un vero terremoto sociale: oltre un milione di giornate di lavoro andarono perse, tra cura degli oliveti, raccolto delle drupe e mancato impiego di personale nei trasporti e nei frantoi.
Queste le agevolazioni che saranno attivate con l’approvazione della graduatoria attraverso il decreto legislativo 102/2004:
- contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria;
- prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell'anno in cui si è verificato l'evento dannoso e per l'anno successivo, da erogare a tasso agevolato;
- proroga delle operazioni di credito agrario (comprese eventuali rate Ismea);
- esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l'evento;
- agevolazioni fiscali.
La dichiarazione dell'assessore di Gioia
"Gli agricoltori che hanno subito danni con una perdita della produzione lorda vendibile superiore al 30% e che non hanno stipulato polizze assicurative, grazie alla deroga contenuta nel Decreto Emergenze da poco convertito in legge, potranno beneficiare dei contributi in conto capitale a ristoro del danno" fa sapere l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia."Si chiude, quindi - conclude di Gioia - una vicenda che ha colpito in modo pesante gran parte del sistema agricolo pugliese, ove il ruolo della Regione Puglia e delle Associazioni agricole è stato fondamentale in sede politica e legislativa".
L'intervento del presidente di Confagricoltura Puglia
“La firma della declaratoria dello stato di calamità è una battaglia che la Puglia agricola ha combattuto senza sosta, facendo sentire forte la propria voce. Su questa base, possiamo dire che abbiamo trovato nel Governo, nel ministro Centinaio, nella sottosegretaria Alessandra Pesce, degli interlocutori attenti e intelligenti, con i quali proseguire il dialogo intrapreso in questo mesi”.Così il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, commentando la notizia della firma dell’atto con il quale si chiude la lunga battaglia per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità conseguente alle gelate 2018.
“I danni che quelle gelate hanno provocato, con percentuali, in alcune zone, del 90% della produzione lorda vendibile, ben superiore alla soglia richiesta per dar corso alla richiesta di declaratoria - spiega Lazzàro - sarebbero stati sufficienti a non lasciar passare tutti questi mesi senza una soluzione. Ma è andata diversamente, come sappiamo. La Puglia ha dovuto alzare la voce, ma alla fine è stata ascoltata”.
Solo per esempio le agevolazioni previdenziali sui contributi riguarderanno somme che le aziende hanno già versato. “Ad oggi, le aziende hanno già ricevuto quattro cartelle e coloro che sono riusciti a pagarle hanno dovuto dar fondo alle ultime risorse economiche - spiega il presidente Lazzàro - A giorni è previsto l’invio di una ulteriore rata di pagamenti di contributi previdenziali, che si spera possano essere sospesi, come previsto dalla normativa”.
“Quanto ai contributi in conto capitale si tratta di risorse che – spiega ancora il presidente Lazzàro – saranno attivate attraverso il Fondo di solidarietà nazionale del quale non si conosce precisamente, allo stato, la dotazione complessiva e quanto sarà destinato alla gelata 2018 che ha colpito la Puglia”.