Si tratta dell’ultimo atto del lungo iter avviato con la modifica della Decisione di esecuzione Ue 789/2015, che grazie all’analogo provvedimento 2352/2017 ha disposto la deroga al divieto di impianto di specie ospiti nelle zone infette, esclusa la fascia di 20 chilometri dove si attuano le misure di contenimento, sulla base di specifiche autorizzazioni che privilegino le piante ospiti appartenenti a varietà considerate tolleranti/resistenti alla Xylella.
Si sbloccano così definitivamente gli investimenti per la zona infetta, legati anche ad importanti cofinanziamenti del Piano di sviluppo rurale Puglia 2014-2020, pari a 45 milioni di euro. Sulla misura 5.2 del Psr per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità, sono appostati ben 10 milioni di euro. Mentre sulla misura 4.1.C ci sono altri 35 milioni di euro di cofinanziamenti degli investimenti nell'olivicoltura, dedicati proprio alla zona infetta del Salento.
L'iter prende le mosse dal Decreto ministeriale n 4999 del 13 febbraio 2018 (detto Decreto Martina) di recepimento della decisione 2352/2017, che aveva disposto che il Servizio fitosanitario regionale, “qualora decida di concedere le autorizzazioni al reimpianto di specie ospiti in zona infetta, privilegia le piante ospiti del batterio appartenenti a varietà che il Comitato fitosanitario nazionale ha dichiarato resistenti o tolleranti all’organismo specificato”.
Il 12 marzo 2018, il Cnr aveva presentato proprio al Comitato fitosanitario nazionale una sintesi delle diverse attività di ricerca finalizzate all’identificazione di specie immuni, tolleranti e resistenti alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca per olivo, prunus, vite e agrumi. In particolare, per l’olivo sono state individuate, sulla base delle indagini diagnostiche e dell’attività sperimentale condotte, due varietà di olivo definite resistenti: Leccino e FS17, “Pur precisando –è scritto nella determinazione dirigenziale del 4 maggio – che non si hanno ancora a disposizione dati riferiti al lungo periodo sia in termini di tenuta delle resistenza nel tempo e sia in termini di produttività”.
Il Cnr, nel documento presentato al Comitato fitosanitario nazionale, ha inoltre confermato che le varietà di vite, agrumi, albicocco susino pesco e percoco, esposte sia a inoculazione meccanica del batterio che ad infezione tramite adulti di cicalina sputacchina, infetti, hanno dato sempre esito diagnostico negativo, risultando immuni alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca. Tali risultanze scientifiche sono state presentate dal Cnr al Comitato fitosanitario nazionale che nella seduta del 14 marzo 2018 ha espresso parere favorevole in merito al riconoscimento della resistenza al batterio per le varietà di olivo Leccino ed FS17 ai sensi dell’articolo 8, comma 2 del Decreto Martina.