Si è conclusa nel fine settimana a Firenze BuyWine, la più grande iniziativa commerciale sul vino toscano, organizzata dalla Regione Toscana con la collaborazione di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di commercio di Firenze, giunta quest'anno alla settima edizione.

Una manifestazione che ha visto 210 imprese vitivinicole e 191 compratori provenienti da 35 diversi paesi, primi tra tutti per importanza Stati Uniti, Canada e Cina. 

BuyWine è l'incontro fra l'eccellenza della tradizione del vino toscano e con le più moderne tecniche di relazione con il mercato internazionale, e ha già prodotti i primi risultati: più del 45% dei compratori è alla prima partecipazione e per la prima volta arrivano rappresentanti da Israele, Porto Rico e perfino da paesi a tradizione mussulamana come il Marocco e l'Arabia Saudita.

Fra le aziende toscane il 94% di quelle che hanno partecipato è già sui mercati internazionali e un buon numero ha dichiarato la certificazione biologica o biodinamica: una tipologia di prodotto che piace sempre di più e che rispetto all'anno scorso è in crescita dell'84%.

E per la prima volta, BuyWine è stato collegato all'iniziativa Anteprime di Toscana, la presentazione che si è tenuta alla Fortezza da Basso, rivolta ai giornalisti internazionali di tutte le anteprime di 16 consorzi toscani di tutela del vino, seguita da una degustazione di una selezione delle prime bottiglie della nuova annata.

Consorzi che rappresentano tutto il territorio regionale e tutte le sue eccellenze. Vi si contano: il consorzio del Brunello di Montalcino, di Carmignano, del Chianti, del Chianti Classico, delle Colline Lucchesi, del bianco di Pitigliano e di Sovana, di Cortona, dell'Elba, di Maremma, di Montecucco, del Morellino di Scansano, del Nobile di Montepulciano, di Orcia, del Val d'Arno di Sopra, della Val di Cornia, e della Vernaccia di San Gimignano.

Consorzi che oggi sfondano un miliardo di euro di fatturato, con un aumento del 55% del fatturato rispetto a dieci anni fa e un'altissima propensione all'esportazione, come ha sottolineato l'assessore regionale alla Agricoltura Marco Remaschi.

Le esportazioni dei vini toscani di qualità non accennano ad arrestarsi, come ha evidenziato l'assessore, segnando per la prima volta una crescita costante per tre anni di fila e raggiungendo la cifra di 586 milioni di euro, con un incremento del 2,05% rispetto al 2015 e addirittura del 10,4% sul 2014.

Tra i maggior acquirenti dei vini toscani si trovano al primo posto gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Canada, Regno Unito e Svizzera.

E tra i vini che vanno a essere bevuti all'estero un dato interessante è quello dei bianchi Dop, le cui esportazioni sono aumentate del 12% sull'anno precedente, con una domanda crescente dall'Asia, come dimostrano i casi di Hong Kong e del Giappone.

Esportazioni che sono sostenute anche dal grande interesse che riservano i mezzi di comunicazione internazionali ai vini toscani. Solo considerando la grande stampa estera, sono stati 1.115 gli articoli dedicati, la maggior parte dei quali proprio nei paesi che sono i maggiori compratori, come Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Interesse che ha portato alle Anteprime di sabato 190 giornalisti da tutto il mondo.

E se oggi la Toscana e un marchio di qualità e tradizione, e riesce a imporre il suo stile, come hanno sottolineato il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi e l'assessore Remaschi, sicuramente è perché continua anche ad innovare.

E le aziende toscane, come sottolinea l'assessore, lo sanno bene. Occorre investire sulla promozione, occorre investire nei campi reimpiantando e sostituendo le viti più vecchie, ed occorre investire in cantina.

E l'innovazione c'è stata anche nel campo del marketing fieristico, con il successo del modello B2B, Business to business, cioè delle trattative dirette tra aziende, spesso per via elettronica.

Questo mentre una nuova apposita app registrava in tempo reale la soddisfazione dei compratori su prezzo, marchi, confezionamento e qualità dei vini assaggiati. Soddisfazione che è stata confermata dal 95% degli operatori.

E così il fine settimana del vino toscano, che qualcuno ha già ribattezzato il Vinitaly di Firenze, si è concluso facendo avviare oltre 6mila trattative commerciali, centinaia di articoli di settori scritti o in fase di scrittura in tutto il mondo, e una soddisfazione generale. Di tutti.