Il processo di fusione tra il Consorzio agrario dell'Emilia e le ferraresi Caf e Cisac e l'acquisizione di Pegaso è divenuto ufficialmente una realtà. Dopo un lungo ed articolato percorso fatto di incontri, assemblee e analisi approfondite delle diverse situazioni e specificità territoriali si è arrivati alla firma definitiva che posiziona oggi la grande realtà economica regionale ai blocchi di partenza verso nuovi ed ambiziosi traguardi nei diversi mercati in cui svolge la propria attività a beneficio di soci e dei clienti.

Cae, proprio all'inizio del mese di luglio, ha approvato a larga maggioranza il proprio bilancio del 2015 e ora con l'incorporazione di Caf e Cisac e l'acquisizione di Pegaso può contare così anche sull'apporto assai rilevante di un nuovo, consistente numero di imprenditori agricoli, circa 500, che, appoggiandosi alle sedi logistiche storiche del vecchio consorzio, potranno contare al contempo su molteplici ulteriori servizi e sulla condivisione di obiettivi del Cae che rappresenta una delle primissime realtà italiane dell'intero comparto.
Per quanto riguarda il Consiglio di amministrazione, in virtù della fusione, faranno il loro ingresso sei nuovi membri ferraresi che si aggiungeranno ai ventitré soci ordinari già insediati. Consiglio che durerà in carica per un anno e che sarà rinominato il prossimo. I nomi dei nuovi membri sono Bruni, Volpin, Brina, Tonello, Costa e Braga.

Il presidente del Cae Gabriele Cristofori è soddisfatto della firma e dell'ingresso delle nuove realtà ferraresi: "Oggi le sfide globali - ha rimarcato il presidente - sono troppo importanti ed impegnative per affrontarle senza adeguate pianificazioni che guardino a largo raggio ad ampi territori e processi e servizi condivisi: in quest'ottica, pur mantenendo ognuno le proprie caratteristiche territoriali e il proprio patrimonio valoriale, abbiamo un unico grande gruppo capace di pesare di più a garanzia di migliori condizioni per i propri soci e per l'intera economia agroalimentare emiliano-romagnola".

"Come avevo già sostenuto prima dell'assemblea di fusione del maggio scorso - ha sottolineato Paolo Bruni presidente di Pegaso e nuovo membro del cda Cae - quando si compiono delle scelte di concentrazione e di ampliamento della base associativa, di aumento dei fatturati, di miglioramento delle performance commerciali e di consolidamento delle strategie aziendali si realizza sempre un risultato per gli agricoltori che rimangono la nostra missione prioritaria. Gli agricoltori ferraresi peraltro nella campagna cerealicola appena conclusasi, hanno dimostrato con i circa 500mila quintali di grano consegnati al Caf di credere nel futuro dell'unificazione consortile di Ferrara con l'Emilia. Ora noi amministratori, assieme agli agenti che sono la spina dorsale del Consorzio agrario, dovremo saper compiere ogni sforzo di miglioramento della redditività agricola".

Alla firma dell'atto definitivo di fusione per incorporazione anche Mauro Tonello, ferrarese e presidente nazionale del Cai (Consorzi agrari italiani), una figura fondamentale nell'equilibrio e nella gestione italiana dei Consorzi agrari che con la sua presenza testimonia la rilevanza rappresentata da questa raggiunta fusione.
"Le fusioni, le aggregazioni dei soggetti che operano nei diversi territori a sostegno dell'agricoltura del nostro Paese, attraverso i loro servizi sempre più avanzati, rappresentano oggi più che mai un punto di arrivo strategico per Cai. Questa fusione va in questa direzione e consente di affrontare le sfide della globalizzazione rafforzando il radicamento sul territorio e la capacità economica complessiva dell’impresa".

Dichiarazione del direttore generale del Cae Ivan Cremonini
Il direttore generale del Consorzio agrario dell'Emilia da alcuni mesi è Ivan Cremonini, manager di lungo corso, esperto del settore che conosce in modo approfondito tutti i singoli e complessi mercati in cui sono chiamati ad operare i consorzi agrari nel nostro Paese.

Cremonini saluta favorevolmente la fusione con le realtà ferraresi anche alla luce del loro valore economico.
"Ferrara e la sua provincia - ha evidenziato Ivan Cremonini - rappresentano storicamente un territorio in cui l'agricoltura è essenziale per l'economia del territorio. Le imprese agricole potranno contare su una serie di servizi aggiornati e implementati e un'assistenza tecnica costante tecnologicamente avanzata che potrà contribuire ad un potenziale rilancio complessivo del Consorzio. Saremo subito operativi e già i primi segnali fanno davvero ben sperare: nel 2016 il ritiro previsto di oltre 3,5 milioni di tonnellate di cereali è già una realtà concreta".

Dal punto di vista economico il valore di circa 90 milioni di euro delle realtà ferraresi si aggiungerà ad un bilancio che quest'anno ha portato il Cae a raggiungere i 227 milioni di ricavi Cae e un valore della produzione aggregata di 436,3 milioni.