Antonio Rallo, già vicepresidente vicario, impegnato da anni in Uiv sui temi della promozione e dell’Ocm vino, succede a Domenico Zonin e resterà in carica per il prossimo triennio.
"Ringrazio i consiglieri per la fiducia che hanno manifestato nei miei confronti" commenta Antonio Rallo.
"Accetto questo ruolo con piacere e grande responsabilità, raccogliendo l’eredità del presidente e del Consiglio nazionale uscente, che hanno saputo creare all’interno di Unione italiana vini un clima di collaborazione fattiva stimolando un’intensa attività in tutti i settori di interesse del comparto con risultati concreti sotto gli occhi di tutti. Proprio per questo, chiedo fin d’ora a Domenico Zonin di continuare il cammino al nostro fianco, portando il prezioso contributo che ha consentito a Unione italiana vini di essere riconosciuta quale principale riferimento istituzionale per il mondo vitivinicolo a livello nazionale e di raccogliere sinceri apprezzamenti anche a livello comunitario".
"Da oggi stesso - continua Antonio Rallo - ci metteremo al lavoro per valorizzare i punti di forza emersi in questi anni, interpretando in senso autentico lo 'spirito di continuità' che vuole lo sviluppo ulteriore dell’azione politica e l’implementazione dell’organizzazione interna. Per un’associazione che sia sempre più inclusiva verso tutte le imprese del ciclo economico della filiera vitivinicola (piccole e grandi imprese, viticoltori, cooperative, industria e commercio, consorzi e/o altre forme associative) e, pertanto, diventi maggiormente rappresentativa dell’intera filiera stessa. Un’associazione 'di tutti gli imprenditori e per tutti gli imprenditori' che sappia farsi interprete dei principi dell'etica d’impresa, dei valori territoriali e dello spirito di filiera".
"Lascio la presidenza con grande serenità - aggiunge Domenico Zonin - perché so che Antonio Rallo sarà una guida sicura per Unione italiana vini. In questi anni abbiamo lavorato molto per ampliare la base sociale e sviluppare una capacità nuova di dialogare con la politica e le istituzioni italiane ed europee. I risultati sono stati ottimi grazie alla partecipazione delle aziende alla vita associativa ed alla costruzione di un efficace gioco di squadra nel Consiglio nazionale che ha permesso di essere più veloci nell’affrontare le varie tematiche proposte dall’attualità, rapidi nell’assumere decisioni sugli orientamenti politici, quindi tempestivi nel dare risposte alla politica, alle istituzioni e al mercato.
"Ringrazio l’attivismo, l’impegno e il coinvolgimento di tutti i consiglieri che hanno supportato la mia presidenza, dando prova di una maturità nelle scelte e nei comportamenti che, con Antonio, sono certo crescerà ancora in futuro. Il Consiglio nazionale - conclude Zonin - è diventato in questi anni un luogo di confronto e dibattito tra le diverse anime della filiera: penso ai viticoltori, ai commercianti, agli industriali fino alle cooperative, come non era mai successo prima".
Oltre ad Antonio Rallo, il Consiglio ha eletto anche un vicepresidente vicario della Confederazione, Ernesto Abbona, presidente della Federazione nazionale degli industriali vinicoli, ed un vicepresidente, Quirico Decordi, presidente della Federazione nazionale del commercio vinicolo.
Punti programmatici
- Implementazione della strategia di dialogo politico con la filiera e sviluppo di nuove progettualità con le altre organizzazioni di categoria ad iniziare da Federvini.
- Rafforzamento del sistema di relazioni con il Parlamento italiano ed europeo, i Ministeri e la Commissione europea per confermare il ruolo di interlocutore privilegiato di Unione italiana vini verso le istituzioni, con l’obiettivo di far valere sempre più sui tavoli decisionali il peso della vitivinicoltura italiana.
- Sviluppo ulteriore dei servizi di supporto e assistenza alle imprese associate.
- Consolidamento della nuova modalità operativa del Consiglio nazionale inaugurata con la presidenza Zonin relativa ai “tavoli di lavoro” tematici ed alla partecipazione attiva di tutti i consiglieri alla vita associativa.
- Sviluppo della politica di apertura alle istanze dei territori, alle richieste delle imprese associate e intensificazione delle azioni di marketing associativo rivolto a tutte le aziende vitivinicole italiane.