Pubblica audizione per l’Olio extravergine di oliva Puglia Igp a Bari nei giorni scorsi. Si respira aria di momento di riscatto per la regione che sui delicati temi della tutela e della promozione dell’olio extravergine di oliva è riuscita a mettere insieme 5 Unioni nazionali e le associazioni di produttori e trasformatori maggiormente rappresentative per un progetto comune e ambizioso: il marchio comunitario Puglia Igp, che, nelle intenzioni del Comitato promotore, dovrà diventare il brand dell’Extravergine di olive pugliese. Nel corso dell’evento è stato presentato il disciplinare di produzione.

La filiera olivicolo - olearia della Puglia, territorio vocato all’olivicoltura per eccellenza, grazie alle numerose varietà coltivate dal Gargano al Salento su un’estensione di circa 400 chilometri quadrati, produce circa il 50% dell' olio extravergine di oliva italiano, secondo il Sian. Anche se molto spesso le olive vengono frante fuori zona di produzione o comunque l’olio che se ne ottiene viene miscelato con altri.

Obiettivo della Igp è quello di mantenere in Puglia tutto il valore aggiunto della trasformazione delle olive pugliesi, almeno stando al disciplinare di produzione proposto.

All’audizione hanno partecipato Vincenzo Carrozzino, del ministero delle Politiche agricole, il Comitato Promotore della Indicazione Geografica Protetta ‘Puglia’ per l’olio extravergine, composta dalle Unioni Nazionali Unaprol, Cno, Unapol, Unasco e Aipo, dalle OP ed associazioni di produttori e frantoiani aderenti a Associazione Frantoiani di Puglia, Associazione di Produttori Puglia Olive, Oliveti Terra di Bari, Coopolio Salento, Olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto, AproBioPuglia e Consorzio Italiano per il Biologico.

 “La campagna olivicola appena trascorsa – ha spiegato Pantaleo Piccinno, coordinatore del Comitato Promotore - considerata a livello nazionale come un “annus horribilis”, per la presenza della mosca olearia e di altri parassiti letali che hanno falcidiato la produzione nazionale, ha comunque messo in ulteriore evidenza l’importanza della regione Puglia, unica a presentare quantitativi di prodotto italiano utile per i mercati, evidenziando la strategicità e la centralità di questo comparto per la regione e l’assoluta necessità di operare un suo sviluppo di natura sia qualitativa che quantitativa”.

L’Indicazione geografica protetta Puglia sarà riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive prodotte solo da oliveti impiantati nel territorio regionale ed ottenuto da impianti di trasformazione, stoccaggio e confezionamento ricadenti all’interno del territorio della regione Puglia. 

La fertilizzazione, l’irrigazione e la difesa fitosanitaria debbono effettuarsi nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata approvati della Regione Puglia. E’ d’obbligo la raccolta delle olive direttamente dalla pianta, sia essa realizzata manualmente, per il tramite di ausili meccanici di agevolazione quali pettini vibranti, sferzatori, abbacchiatori, brucatori.