Regione Campania ha lanciato il progetto “Campania ad Expo” il cui tema centrale è la dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco che entra ormai nel vivo.
Con l’iniziativa “Piatto mediterraneo”, la Regione Campania, in collaborazione con l’Osservatorio per la dieta mediterranea, punta ad integrare le strutture ristorative campane aderenti all’iniziativa, all’interno di un sistema di promozione della dieta mediterranea. Attraverso l’attribuzione di un apposito bollino a coloro che offrono, all’interno dei propri menù, piatti caratteristici della tradizione mediterranea, sarà garantito il rispetto dei requisiti, specificati in linee guida appositamente predisposte da esperti in materia di regime alimentare mediterraneo.
L’iniziativa “Piatto mediterraneo”, la cui prima tranche di selezione dei progetti, scaduta lo scorso 15 maggio, ha visto l’adesione di 15 soggetti proponenti. "Piatto mediterraneo", che prevede una seconda finestra di selezione in scadenza il 15 luglio 2015, avrà anche uno sviluppo smart, con la realizzazione di una app gratuita, che sarà presentata nel corso della settimana della Campania ad Expo (dal 16 al 22 ottobre), per segnalare i ristoranti con il bollino che identifica il piatto mediterraneo. L’elenco dei ristoranti aderenti, insieme con l’elenco dei “piatti mediterranei” proposti all’interno dei loro menù, sarà pubblicato in un database pubblicato sul sito web regionale Expo Campania.
Sono stati validati inoltre i primi sei progetti proposti dalle imprese campane che hanno aderito all’avviso “Imprese ed Expo”. L’iniziativa punta a rafforzare il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nel processo di costruzione di un palinsesto di eventi ed iniziative, incentrati sui temi di Expo 2015 e prioritariamente sul tema della dieta mediterranea, da tenersi nell’ambito del territorio regionale.
Fedagri Confcooperative Campania vola ad Expo a testimoniare il valore della cooperazione agricola e sociale impegnata nell’agricoltura, l’appartenenza al territorio, la buona alimentazione, "la faccia di una terra che ha energie e talenti da vendere" è scritto in un comunicato di Fedagri Campania. Talenti in grado di produrre valore in termini di sviluppo comune e fatturato, e capaci di esprime valori sociali fondanti, come l’inclusione sociale.
Fedagri rappresenta in Campania quasi cento imprese cooperative agricole, per un giro di affari di circa 185 milioni di euro. Una rete di 12.300 soci, in gran parte produttori agricoli, e di 800 addetti. La patrimonializzazione aggregata raggiunge 40 milioni di euro e il capitale sociale aggregato si attesta a 5 milioni di euro. Fedagri - che tutela le cooperative agricole aderenti a Confcooperative Campania - sarà a Milano dal 25 al 31 maggio e dal 24 al 30 agosto, insieme alle imprese cooperative, alle Organizzazioni dei produttori e alle Fattorie sociali.
"Localizzate su tutto il territorio campano, queste imprese hanno scelto di partecipare all’Esposizione universale non con l’idea di prendere necessariamente qualcosa, ma di portarvi un’esperienza, un modello di impresa - è scritto nella nota di Fedagri Campania -. Un modello che ha al centro l’uomo e il suo riscatto: è il caso di una cooperativa sociale impegnata nel settore vitivinicolo, tutti soci under 35, che in Irpinia lavorano con i detenuti e insegnano loro a produrre il Galeotto, un ottimo vino".
Fedagri Campania sarà presente nella location espositiva della cooperazione che si trova a Cascina Triulza, il padiglione dedicato alla società civile ed all’economia sociale e di cui Confcooperative è official sponsor. Lo spazio a disposizione di Confcooperative, dal livello nazionale a quello territoriale, sarà animato da convegni, workshop e dibattiti, fino alla fine di ottobre.
Alfonso Di Massa, presidente della Fedagri Campania, commenta così la partecipazione della Federazione e delle sue imprese all’Expo: "Ancora una volta sosteniamo la Campania attraverso la cooperazione che valorizza i prodotti e il lavoro in tutta la filiera, dal campo alla tavola. O quella che pur non di vocazione agricola, fa dell’agricoltura uno strumento di welfare, nel segno dell’intersettorialità che caratterizza la nostra Organizzazione. Facciamo parte di una forza, di un movimento che nonostante questa crisi, fa segnare il +4,9% di occupazione. La nostra partecipazione ad Expo è legata al desiderio di raccontarci, di tessere relazioni, di crescere come imprenditori e come persone”.