E aggiunge, rivolgendosi soprattutto ai giovani colleghi: “L’innovazione non avviene senza sacrificio, senza dedizione al lavoro, senza studio.
Perché quella che è emersa dalla Conferenza di Bruxelles è una figura nuova: “Noi siamo i progettisti del cibo”, ha detto Sisti.
Il cibo che arriva quotidianamente sulle tavole, infatti, non deve essere solo di qualità e riconoscibile, come già si fa con le Dop e le altre denominazioni d’origine, ma deve rivestire un ruolo importante nel percorso salutistico delle persone. E, ha annunciato, il Conaf chiederà all'Europa, con forza, un registro europeo della professione di agronomo per assicurare ai cittadini europei che questa "progettazione del cibo" sia fatta da persone qualificate.
Nella videointervista di AgroNotizie al presidente Sisti anche la ristrutturazione della professione a livello europeo, il rapporto con le istituzioni, le nuove frontiere della sicurezza alimentare, la formazione dei giovani agronomi presso gli Atenei. Un tasto particolarmente importante, quest'ultimo, perché, come dice Sisti, "c'è bisogno non solo di specialisti, ma di figure professionali che vedano i problemi e i temi nella loro organicità".
Già nel suo discorso di apertura il presidente Sisti si era concentrato sull'evoluzione della professione verso "reti professionali europee: costruire un nuovo modello di sviluppo coniugando l’information tecnology con la ruralità, la produzione agroalimentare, la gestione della trasformazione territoriale, l’identità dei luoghi di vita e quindi del paesaggio è una sfida del rapporto tra vivente e non vivente".
All’apertura è intervenuto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.
"L’importanza della figura dell’agronomo – ha detto Martina - è stata riconosciuta anche dalla Politica agricola comune, nella parte relativa allo sviluppo rurale, in questa fase di grande cambiamento del sistema agricolo europeo. L’attività di consulenza ha un ruolo strategico e contribuisce a realizzare una priorità trasversale dell’Unione europea, ovvero la promozione ed il trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione. Nel nostro Paese, con la nuova programmazione, abbiamo cercato di attirare l’attenzione su questo fondamentale strumento di supporto all’impresa agricola".
"Con le Regioni – ha aggiunto Martina - abbiamo messo a punto un lavoro concreto nella nuova programmazione dello sviluppo rurale, dove abbiamo stabilito un aumento del 360% del budget della misura; la dotazione passa da 47 milioni di euro a 218 milioni di euro, da utilizzare per finanziare l’avvio e l’erogazione del servizio, nonché per la formazione dei consulenti".
Ha sottolineato l’importanza del ruolo degli agronomi europei nella nuova Pac 2014-2020 il presidente Cedia Sean Gaule: "Gli agronomi sono una grande risorsa per l’Europa in termini di cooperazione e per la ricerca e sviluppo tecnologico per le strategie dell’agricoltura e produzione di cibo nonché per le politiche comunitarie e globali. Sono tutti obiettivi contenuti nella nostra Carta e spero possano coincidere quanto prima con le aspirazioni dell’Unione Europea".
Herbert Dorfmann, membro del Parlamento Europeo – Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, sulla nuova Pac ha parlato del secondo pilastro della Pac: "Sono convinto – ha detto – che il secondo pilastro sia elemento essenziale della nuova Pac per il futuro della nostra agricoltura, dove sarà sempre più difficile erogare soldi su tutto e a tutti come avveniva in passato. In questo ambito sarà fondamentale, sempre di più, il ruolo degli agronomi per la consulenza alle aziende".
Andrea Sisti con il ministro Maurizio Martina alla XI Conference
Verso Expo 2015
In chiusura della XI Conference spazio alla Fattoria globale del futuro 2.0, il progetto che l’Associazione mondiale agronomi (Waa - World association of agronomists) e Conaf porteranno a Expo 2015 con le migliori pratiche in materia di biodiversità e miglioramento genetico, sostenibilità e produttività, sviluppo e identità locale, alimentazione e scarti alimentari, cultura progettuale e responsabilità sociale, cambiamenti climatici e territorio di produzione.
"Ad Expo 2015 – ha detto il presidente Sisti - svilupperemo progetti per modelli di produzione di cibo, identitari, sostenibili e duraturi, attraverso la professione dell’agronomo per la responsabilità sociale nello sviluppo sostenibile e nel rispetto della diversità dei territori delle comunità locali".
Il progetto, che nella sua parte espositiva è stato curato dall’architetto Enzo Eusebi, si svilupperà attraverso attività divulgative, iconografiche e multimediali, la professione dell’agronomo per la responsabilità sociale nella pianificazione e progettazione delle aziende nello sviluppo sostenibile e nella diversità dei territori delle comunità locali. Sei mesi di attività che vivranno il momento clou con il VI Congresso mondiale degli agronomi, in programma a Milano dal 14 al 18 settembre 2015.
L'importanza della semplificazione
L'incontro di Bruxelles è stato chiuso ieri dal presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, Giovanni La Via.
"Semplificazione non vuole dire accettazione delle frodi - ha detto La Via nel suo intervento - Dobbiamo lavorare per politiche di riduzione del carico burocratico del lavoro e assicurare la migliore utilizzazione possibile delle risorse. Gli agronomi con la loro attività di assistenza tecnica e con le loro competenze professionali potranno aiutarci a migliorare su questo aspetto. Chiediamo agli agronomi europei di collaborare per gli obiettivi delle politiche europee, così come in Italia stiamo già facendo con il Conaf".
Nelle conclusioni della Conference la vicepresidente Rosanna Zari, che ha moderato il Focus dedicato alla Carta europea dell’agronomo, ha sottolineato: "Sono state due giornate importanti per la nostra categoria, dove abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con i rappresentanti delle istituzioni europee portando all’attenzione del legislatore le istanze di una professione sempre più internazionale".
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