I volumi importati, nel 2013, hanno quasi raggiunto il livello di 481 mila tonnellate, registrando una flessione del 20% rispetto all’anno precedente, attribuibile in misura maggiore al segmento degli oli di sansa. Prendendo in considerazione i Paesi fornitori è importante evidenziare che gli approvvigionamenti dalla Spagna hanno subito una contrazione del 35% in quantità e del 14% in valore.
La parte attiva della bilancia segnala un livello delle esportazioni pari a 385 mila tonnellate, con una contrazione dell’8% rispetto al 2012. Gli oli di maggior pregio (extra e vergini) concorrono al 76% delle vendite all’estero.
Negli Usa sono state inviate 112 mila tonnellate di olio, con una contrazione del 16% in valore e una progressione del 2% in quantità; in Germania si sono raggiunti livelli di 44 mila tonnellate di olio esportate ( -8% in volume e +10% in valore) e in Giappone si registra una contrazione del 5% in quantità e una progressione del 15% in valore. Bene anche le esportazioni di Dop e Igp, sempre in crescita nell’ultimo triennio. Due le designazioni di origine che detengono le prime posizioni in classifica sono la Dop terra di Bari con il 44% e l’Igp Toscano con il 37%.
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