Persi frumento, orzo, segale; compromessa la produzione del Lambrusco di Sorbara, in difficoltà anche la frutticoltura e gli allevamenti.

Questa a sintetica stima dei danni fatta dall’assessore dell'Emilia-Romagna all’Agricoltura Tiberio Rabboni, che ha sottolineato: “Se il terremoto aveva parzialmente risparmiato colture e campi, l’alluvione ha invece pesantemente compromesso un’agricoltura di eccellenza”.

E mentre il Governo ha riconosciuto all’Emilia-Romagna 19 milioni di euro per la messa in sicurezza del nodo idraulico Secchia-Panaro, Rabboni - nel fare il punto sulle iniziative in corso - ha ricordato in particolare il decreto con cui il presidente della Regione Vasco Errani ha dato il via alla ricognizione dei danni e del relativo fabbisogno economico e alla costituzione di una Commissione scientifica composta da esperti universitari di comprovata esperienza e competenza per analizzare le cause della rottura dell’argine del fiume Secchia.

Servono risorse per ristorare tutti i danni mobili e immobili, con procedure più snelle rispetto a quelle del terremoto - ha concluso Rabboni - Si tratta di una tragedia che si è abbattuta su un territorio già duramente provato dal sisma e che ha colpito in modo particolare il settore agricolo”.