"Con l’aumento al 20 per cento del contenuto in frutta nelle bibite si guadagna in salute a vantaggio dei cittadini e dello Stato". E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che va fermata la lobby delle aranciate senza arance. Con l’entrata in vigore in tempi certi della nuova norma, duecento milioni di chili di arance all'anno in più saranno “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate, il che significa cinquantamila chili di vitamina C in più.

"Una decisione che - sostiene la Coldiretti - concorre a migliorare concretamente la qualità dell'alimentazione e a ridurre le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all'obesità in forte aumento. Finalmente si cambia una norma che permette di vendere l’acqua come fosse succo sulla base di una legge nazionale ormai datata (Legge n. 286 del 1961) con la quale si prevede che le bevande al gusto di agrumi possono essere colorate a condizione che esse - sottolinea la Coldiretti - contengano appena il 12 per cento di succo di agrumi vero. Si inizia a dire basta alle aranciate senza arance che ingannano i consumatori e che stanno facendo sparire il frutteto italiano, con gravi perdite economiche e occupazionali. Non va infatti dimenticato - conclude la Coldiretti - l'impatto economico sulle imprese agricole poichè l'aumento della percentuale di frutta nelle bibite potrebbe salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani con un'estensione equivalente a circa ventimila campi da calcio, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria".