Gli infortuni in agricoltura sono in diminuzione e il 2010 dovrebbe chiudersi con il più basso numero di incidenti mortali mai registrato.

I dati statistici – presentati da Ispesl/Inail nel corso del Gas Forum, il simposio promosso dall'Enama, tenutosi a Roma il 24 settembre scorso – indicano al 20 settembre un totale di 91 morti sul lavoro in agricoltura (in massima parte a causa del ribaltamento dei trattori), un numero inferiore alle medie storiche che dovrebbe consentire un bilancio a fine anno sensibilmente migliore rispetto al 2009 quando gli incidenti mortali sono stati 149.

Il dato si inserisce in un trend di lungo periodo che – nelle statistiche presentate da Vincenzo Laurendi dell'Ispesl relative agli ultimi trent'anni – vede una diminuzione molto consistente sia degli incidenti mortali, passati da 933 nel 1976 a 105 nel 2007, sia degli infortuni complessivi, passati da oltre 195.000 nel 1976 a poco più di 57.000 nel 2007.

Il risultato si deve al miglioramento delle caratteristiche costruttive delle macchine, all'opera di sensibilizzazione e formazione degli operatori e alla definizione di normative sulla sicurezza, un lavoro che vede impegnato da anni l'Enama, l'Ente nazionale per la meccanizzazione agricola che associa come organismi istituzionali il Cra, il Mipaaf e le Regioni, e, in rappresentanza dei settori economici, le organizzazioni professionali agricole (Cia, Coldiretti e Confagricoltura) e l'intera filiera della meccanizzazione (Assocap, Unacma, Unacoma e Unima). 

L'Enama opera in stretto rapporto con l'Ispesl, con il Cnr Imamoter e con varie strutture universitarie e di ricerca, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente i rischi per gli operatori agricoli.

La comparazione tra la frequenza degli infortuni nell'agricoltura e negli altri settori (indice di frequenza per ore lavorate) – illustrata al GasForum da Sanzio Baldini dell'Università di Viterbo - mostra infatti come il lavoro nei campi si presenti ancora oggi più rischioso rispetto al lavoro negli altri settori.

Ciò che rende particolarmente pericoloso il settore agricolo e forestale – si è detto nel corso del Forum - è il fatto che il campo aperto non può essere considerato 'luogo di lavoro' al pari degli ambienti chiusi, risultando esposto a una quantità di fattori (pioggia, freddo, vento, luce, ecc.) che possono modificare radicalmente le condizioni di sicurezza.

Per questa ragione il GasForum ha prodotto al termine della giornata di lavori la proposta – presentata dal direttore dell'Enama, Sandro Liberatori – di redigere un testo di legge specifico per il lavoro in agricoltura.