Rafforzare la posizione degli esportatori europei sul mercato marocchino, soprattutto nel settore dei prodotti agricoli trasformati. E' questo l'obiettivo del progetto di decisione adottato nei giorni scorsi dalla Commissione europea, che prevede un accordo commerciale bilaterale fra l'Ue e il Marocco per i prodotti del settore agroalimentare e della pesca, che dovrà essere sottoposto all'approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo.

L'accordo riguarda in particolare il settore dei prodotti agricoli trasformati, che rappresenta un interesse offensivo importante per l'Ue: in tale settore è prevista una liberalizzazione totale progressiva nei prossimi 10 anni, fatta eccezione per le paste alimentari, per cui è prevista una limitazione quantitativa.
Nel settore dei prodotti agricoli l'accordo consentirà la liberalizzazione immediata del 45% (in valore delle esportazioni) degli scambi dell'Ue e del 70% di tali scambi in 10 anni. I settori degli ortofrutticoli, delle conserve alimentari, dei prodotti lattiero-caseari e delle piante oleaginose beneficeranno di una liberalizzazione totale.
Il settore della pesca sarà anch'esso liberalizzato per i prodotti dell'Ue (in misura del 91% in 5 anni e nella sua totalità in 10 anni).

Nel periodo 2007-2009 le esportazioni Ue per questi tre settori hanno raggiunto circa 1,03 miliardi di euro. Nell'ambito dell'accordo esse beneficeranno di un migliore accesso a un mercato di prossimità attualmente in forte crescita demografica. In termini globali, il saldo commerciale complessivo nel corso dello stesso periodo è stato largamente favorevole all'Unione europea (12,3 miliardi di euro di esportazioni contro 7,3 miliardi di importazioni).

Le due parti hanno anche convenuto di avviare negoziati sulla protezione delle indicazioni geografiche. L'accordo prevede inoltre disposizioni sul rispetto degli obblighi internazionali per quanto concerne gli aspetti sanitari e fitosanitari.

I settori degli ortofrutticoli e dei prodotti conservati dell'Ue, ad eccezione delle fave, delle mandorle dolci, delle mele e del concentrato di pomodoro (per i quali sono stati negoziati contingenti tariffari) saranno interamente liberalizzati entro i prossimi 10 anni.
Verrà pienamente liberalizzato l'accesso in Marocco dei prodotti lattiero-caseari dell'Ue, ad eccezione del latte liquido e del latte intero in polvere. Le piante oleaginose e i cereali (ad eccezione del frumento tenero, del frumento duro e dei loro derivati) saranno anch'essi liberalizzati.
Per i prodotti che non sono oggetto di una completa liberalizzazione (carni, salumi, frumento, olio d'oliva, mele e concentrato di pomodoro, il Marocco ha migliorato le condizioni di accesso al suo mercato sotto forma di contingenti tariffari.

Da parte dell'Unione europea, l'accordo risponde a questa apertura consentendo l'immediata liberalizzazione del 55% delle importazioni provenienti dal Marocco. I miglioramenti delle concessioni nel settore degli ortofrutticoli, che costituiscono l'80% delle importazioni dell'Ue, hanno tenuto conto delle situazioni particolarmente sensibili, con l'obiettivo di giungere ad un'integrazione delle esportazioni marocchine sul mercato dell'Unione che favorisca le complementarità fra i sistemi di produzione.
A tal fine, i calendari di produzione sono stati mantenuti inalterati per i prodotti ritenuti più sensibili, ossia i pomodori, le fragole, le zucchine, i cetrioli, l'aglio e le clementine. Le concessioni per questi prodotti sono state fatte sotto forma di contingenti tariffari. Il regime del prezzo di entrata è stato mantenuto per tutti i prodotti.
Successivamente all'adozione, da parte del Consiglio, del progetto di decisione relativa alla firma dell'accordo, un progetto di decisione relativa alla conclusione sarà trasmesso per approvazione al Parlamento europeo. Una volta ultimata questa fase formale, l'accordo entrerà in vigore il primo giorno del terzo mese successivo alla data di deposito dell'ultimo strumento di approvazione da parte di entrambe le parti.

(Fonte: AgricolturaItalianaOnLine)

Mentre dall’Italia ancora non si è avuta alcuna posizione ufficiale relativamente all’adozione da parte della Commissione Europea del progetto di decisione che mette in moto l’iter che porterà all’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra le sponde del Mediterraneo a partire dalla metà del 2011, dalla Spagna e dal Copa-Cogeca si levano le proteste di operatori, organizzazioni agricole ed istituzioni. 

Il Segretario generale di Asaja Murcia, Alfonso Gálvez Caravaca, ha definito la scelta di Bruxelles deplorevole: "Le importazioni di ortofrutta marocchina concorrono direttamente con le nostre e porteranno alla rovina il nostro settore agricolo”. 
I settori di frutta ed ortaggi, conserve alimentari, prodotti lattiero-caseari e oleosi saranno oggetto di una liberalizzazione quasi totale.

Asaja Murcia considera "intollerabile" che di fronte ad una crisi senza precedenti per l’ortofrutta europea, Bruxelles sia sorda ad ogni osservazione proveniente dal settore.

Anche il Copa-Cogeca ha criticato la scelta di Bruxelles. Il segretario generale Pekka Pesonen ha invitato l'Ue ad analizzare gli effetti che tale decisione avrà sul settore agricolo europeo, ortofrutticolo su tutti, con pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, fragole ed easy peeler che sentiranno pesantemente gli effetti dell’incremento delle importazioni dei prodotti marocchini. 

“I prodotti europei sono quelli che devono sottostare alle più elevate norme di qualità, di sicurezza, di rispetto sia ambientale che dei lavoratori del mondo. Non è lo stesso per i prodotti d’importazione, che offrono prodotti a più basso costo proprio perché non devono sottostare a tali norme.
"Lo scorso anno - ha proseguito - abbiamo avuto una caduta del turnover del comparto ortofrutticolo del 7,7%, pari a 57 miliardi di €. Invitiamo, pertanto, la UE a riflettere sulle conseguenze dell’accordo, soprattutto alla luce del fatto che quello attuale con il Marocco ha già comportato notevoli problemi, cioè il non rispetto dei volumi e del pagamento delle tariffe imposte dal trattato”.