Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha sottoscritto il 6 agosto 2008, con il presidente della Provincia di Parma, Vincenzo Bernazzoli, e il Rettore dell'Università degli Studi di Parma, Gino Ferretti, il Protocollo d'intenti per l'istituzione del 'Centro nazionale per la valorizzazione della biodiversità animale' con sede a Parma. In occasione della firma del Protocollo il sottosegretario Martini ha sottolineato che 'la biodiversità animale è un tema di riconosciuto interesse generale e, in quanto tale, ha ormai trovato una definizione codificata in numerosi trattati divenendo terreno di azione da parte di Organismi sovranazionali, nazionali, regionali e locali.
L'accordo siglato colloca autorevolmente l’Italia in questo contesto con l’intento di declinare il tema del patrimonio genetico animale sia coi diversi profili di interesse sanitario che con la tutela e la promozione dei prodotti tipici che rappresentano un patrimonio ineguagliabile delle nostre realtà regionali.
Il Centro nazionale per la valorizzazione della biodiversità animale avrà il compito di coordinare iniziative e rapporti con gli organismi nazionali e internazionali che si occupano di biodiversità in zootecnia, al fine di individuare e realizzare strategie ed attività condivise, valorizzando prerogative, competenze e finalità istituzionali delle amministrazioni coinvolte. In particolare il Centro si occuperà dello sviluppo e della valutazione di programmi sostenibili nella biodiversità animale e promuoverà la cooperazione tecnica e finanziaria sia a livello nazionale che internazionale. Verrà inoltre messo in atto un sistema integrato di coordinamento in grado di perseguire obiettivi di sinergia, razionalizzazione e potenziamento della ricerca nel settore della biodiversità rivolta in particolare agli animali di interesse zootecnico. Ulteriore funzione del Centro, anche in concerto con il ministero delle Politiche agricole e forestali, sarà quella di favorire il recupero delle aree territoriali marginalizzate, con un maggior sostegno alla diffusione dei prodotti tipici e la promozione di nuovi modelli economici di sviluppo locale basati sulla valorizzazione imprenditoriale delle produzioni.