Si dell'Unione europea all'azione di controllo sulla diossina nel latte di bufala in Campania portata avanti in queste settimane dalle autorità italiane. Un sì ribadito a Bruxelles, dove i funzionari del ministero della Salute hanno fatto il punto sul programma di controlli  e presentato i primi risultati del campionamento ufficiale, riferiti ai campioni di latte provenienti dagli allevamenti delle province di Napoli, Avellino e Caserta e prelevati nei caseifici della zona.
Al momento sono stati esaminati 222 campioni di latte sui 265 prelevati, riferiti a latte proveniente da 539 allevamenti sui 685 oggetto del programma di controllo. A seguito di questi risultati è stata sbloccata la produzione di 403 allevamenti (il 75% di quelli già esaminati) il cui latte è risultato conforme alle norme sulla diossina, mentre per altri 136 allevamenti sono in corso gli ulteriori controlli per verificare l'effettiva presenza di diossina in percentuali superiori alla norma. Tali ulteriori controlli sono necessari in quanto, come è noto, i campioni sui quali sono state effettuate le prime analisi comprendevano fino a quattro tipi di latte proveniente da diversi allevamenti. Pertanto i nuovi esami serviranno a verificare in quale latte e in quale specifico allevamento c'è effettivamente un problema di presenza di diossina fuori norma. Per i rimanenti 43 campioni di latte, le analisi sono invece ancora in corso.
In attesa di conoscere gli esiti di questi ultimi risultati e di quelli riferiti alle province di Benevento e Salerno (attualmente in corso), la situazione della produzione e della commercializzazione di latte di bufala e derivati nelle tre province campane oggetto della prima fase dei controlli,  può essere così riassunta: sono già stati individuati e isolati gli allevamenti a rischio diossina per i quali permane il sequestro cautelativo; con successive analisi (già in corso) si identificheranno quali sono, di questi allevamenti, quelli effettivamente contaminati dalla diossina. Ciò consentirà di avviare le bonifiche necessarie a rimuovere le cause della contaminazione. Fino a quel momento questi allevamenti non potranno produrre e commercializzare latte; si è ottenuta, già da adesso, la garanzia sul fatto che tutto il latte di bufala in circolazione, proveniente dalle tre province oggetto dei primi controlli, è ormai in regola con le norme sulla diossina; si è ottenuta la certezza che tutti i derivati dal latte di bufala, prodotti nei caseifici delle tre province oggetto dei primi controlli, sono in regola con le norme sulla diossina, in quanto nessuno di questi caseifici può rifornirsi di latte a rischio a seguito dei sequestri cautelativi in atto.
Per quanto concerne Benevento e Salerno, i prelievi sono in corso presso tutti i caseifici che, come già accaduto per le altre tre province oggetto dei primi controlli, potranno commercializzare derivati del latte di bufala utilizzando solo il latte già controllato e risultato a norma per il contenuto di diossina.
'Registro con soddisfazione', ha sottolineato il ministro della Salute Livia Turco a commento degli esiti dell'incontro di Bruxelles, 'che la Commissione e gli Stati membri della Ue hanno manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dalle autorità sanitarie italiane e si sono dichiarate soddisfatte per le informazioni ricevute'. Nel corso della riunione si è inoltre appreso che alcuni Stati membri stanno effettuando controlli autonomi sulla mozzarella di bufala importata ed i risultati finora ottenuti sono tutti positivi.