Le informazioni inviate ieri dall'Italia alla Commissione europea sulla contaminazione della mozzarella di bufala campana sono incomplete e nella stessa serata di ieri il commissario Ue per la Salute Androula Vassiliou ha scritto una lettera al ministero della Salute italiano per chiedere ulteriori dati entro le 18 di oggi.
Lo ha riferito la portavoce del commissario Ue Nina Papadoulaki: 'Abbiamo ricevuto le informazioni delle autorità italiane ieri sera ed erano incomplete', ha detto la Papadoulaki, 'per questo il commissario ha chiesto di indagare meglio sul caso ed ha inviato una lettera al ministero della Salute chidendo di agire in modo appropriato'. In particolare, ha aggiunto la Papadoulaki, sono richieste 'informazioni compete sulla chiusura degli stabilimenti, sulla distribuzione dei prodotti contaminati che vengono dagli stabilimenti chiusi', si richiede inoltre 'il richiamo immediato dal mercato di tutti i prodotti contaminati e il controllo di tutti gli stabilimenti che potrbbero essere contaminati per verificare se i prodotti sono in regola con le norme europee'. Infine, 'sono state richieste garanzie affinchè siano prese misure immediate per assicurare che tutta la mozzarella sul mercato rispetti i limiti per la quantità di diossina e Pcb'.
'Siamo molto sorpresi. L'ultimatum dell'Unione europea, che chiede chissà quali nuove precisazioni entro le 18 di oggi, e' un po' ridicolo'. E' duro il commento del sottosegretario alla salute Gianpaolo Patta, interpellato dall'Agi, sulla richiesta della Commissione europea all'Italia di ulteriori chiarimenti sulla contaminazione di diossina nella mozzarella di bufala campana. 'Ci chiedono dati più precisi',  attacca Patta, 'ma sanno benissimo che l'indagine è in corso, che cosa vogliono? Sanno quanto tempo ci vuole a fare le analisi... intanto abbiamo mandato loro tempestivamente il numero degli allevamenti analizzati e di quelli a rischio, e abbiamo bloccato il latte dalle aziende risultate positive ai controlli. E avevamo avvisato l'Ue', ricorda il sottosegretario, 'il 3 marzo, ben prima che scoppiasse il caso mediatico'.
Il ministero della Salute non ci sta, insomma, a essere messo sul banco degli imputati, e contrattacca: 'Abbiamo anche noi molte lamentele', scandisce Patta, 'rispetto alla gestione di alcune crisi in Europa. In Francia ad esempio per una malattia seria come la blu tongue la Commissione si è presa tutto il tempo previsto per le ispezioni, cioè sessanta giorni, anche se le malattie non aspettano. Quando conviene a loro, insomma, i tempi sono lunghi, quando il problema è nostro ci si chiedono tempi record. Vedremo in giornata cosa fare'.