Il ministero della salute, in attuazione di specifiche disposizioni comunitarie, ha predisposto una proposta di intesa per l'attuazione del Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi che la Conferenza Stato-Regioni ha approvato nella seduta del 24 gennaio scorso. Il Piano discende, in particolare, dal Regolamento CE 882/2004(pdf) che prescrive l'obbligo per gli Stati membri di elaborare 'Piani operativi di emergenza volti a stabilire le misure da attuarsi allorché risulti che mangimi o alimenti presentino un serio rischio per gli esseri umani o gli animali, direttamente o tramite l'ambiente'. Il ministero della Salute e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano hanno concordato di attuare, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, il Piano, in concordanza con il Piano generale comunitario.
Il Piano nazionale può essere attivato anche dal ministero della Salute sulla base di particolari situazioni di rischio, in attesa di misure eventualmente da intraprendere a livello comunitario. Si tratta di rafforzare la sicurezza nei confronti di situazioni che comportano rischi diretti o indiretti per la salute umana, derivanti da alimenti e mangimi, che verosimilmente le disposizioni in vigore non sono in grado di prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile.
I fattori critici sono individuati in: situazioni implicanti seri rischi, diretti o indiretti, per la salute umana e/o percepiti come tali; diffusione o possibile diffusione del rischio attraverso una parte considerevole della catena alimentare; potenziale ampiezza del rischio per più Stati membri o Paesi terzi. Si rende quindi necessario: creare procedure operative appropriate ed uniformi per la gestione delle emergenze, garantendo la salute pubblica; migliorare le procedure gestionali da attuare in occasione del verificarsi di emergenze dovute all'immissione in commercio di alimenti dannosi per la salute pubblica.