??Settantacinque operatori, tecnici e produttori della filiera agrumicola hanno preso parte al Seminario di agrumicoltura organizzato dall’Assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari (Araa) in collaborazione con il Consiglio di ricerca in agricoltura - Agrumicoltura e colture mediterranee (Cra-Acm) di Acireale ed il Consorzio di tutela dell’Arancia di Ribera Dop (Denominazione di origine protetta), tenutosi a Sciacca.??

Area d’eccellenza dell’agrumicola siciliana quella dell’Arancia di Ribera Dop, che proprio in questi giorni ha ottenuto il riconoscimento europeo e a Sciacca, Comune interessato alla coltivazione, si è svolto questo appuntamento, durante il quale sono stati presentati i risultati dell’attività di ricerca e monitoraggio del virus della Tristeza degli agrumi effettuata nel corso del 2010 dai tecnici del Cra di Acireale e della Sezione operativa per l’assistenza tecnica (Soat) dell’Araa di Sciacca su tutto il territorio di coltivazione dell’arancia di Ribera Dop.

Durante l’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove prospettive nel panorama delle cultivar di arancio e dei portainnesti degli agrumi e l’aggiornamento della situazione fitosanitaria.???

Attività di prelievo dei germogli per il monitoraggio della Tristeza degli agrumi
??Giuseppe Pasciuta, dirigente responsabile della Soat di Sciacca e presidente del Consorzio di tutela dell’arancia di Ribera Dop, ha evidenziato l’importanza del riconoscimento per tutto il territorio dei 14 comuni interessati alla coltivazione dei quasi cinquemila ettari e ha presentato l’attività di ricerca e monitoraggio intrapresa dall’assessorato e dal Cra–Acm con l’obiettivo di assicurare risposte e servizi ai produttori agrumicoli del territorio.???

Peppe Pasciuta, Giuseppe Russo e colleghi presso il campo sperimentale per gli agrumi
Giuseppe Russo, ricercatore genetista del Cra-Acm, ha presentato soprattutto le nuove cultivar adattabili al territorio dell’arancia di Ribera, attualmente in prova in un campo sperimentale in agro di Sciacca, segnalando per la particolare precocità e per le qualità organolettiche Fukumoto,  più precoce di circa 10 giorni rispetto alla Navelina e tra le tardive la Powell e la Chislett. Successivamente ha sottolineato la soluzione relativa dei nuovi portainnesti tolleranti al complesso della malattia da virus Tristeza degli agrumi (Ctv).
"La recente diffusione di Ctv nell'agrumicoltura siciliana, infatti, ha determinato la scelta e l’utilizzo di portinnesti tolleranti alla malattia e alternativi all’arancio amaro anche se già il problema era sentito nei reimpianti per i noti problemi di stanchezza del terreno". ??

Un momento della relazione di Giuseppe Russo
??"Attualmente le uniche alternative collaudate all’arancio amaro sono rappresentate dai citrange Troyer, Carrizo e C 35. L’utilizzo del citrumelo Swingle risulta interessante, ma limitatamente ai terreni che presentano un contenuto in calcare attivo limitato al 3-4%. Altro portinnesto utilizzabile nei terreni con calcare attivo inferiore al 3-4% è l’arancio trifogliato. Il Cra-Acm ha in studio diverse selezioni molto interessanti di Citrus latipes x arancio trifogliato che inducono elevate caratteristiche produttive all’arancio dolce Washington navel e tolleranza alla Tristeza".

??Sulla diffusione della malattia nel mondo, sulle modalità di trasmissione, sulla sintomatologia di Ctv in piante con portinnesto arancio amaro, si è soffermato Guido Sorrentino, ricercatore fitopatologo del Cra-Acm, evidenziando come nelle province palermitane e catanesi in cui sono oggi presenti importanti focolai, parlare di eradicazione è impossibile, e oggi, l’unica risposta è il ricorso a portinnesti tolleranti; nelle aree in cui ancora non è comparso, il monitoraggio costante, unito a tutte le altre misure quali l’esclusione di Ctv, l’immediata eradicazione qualora si rinvenissero piante infette e l’uso dei portinnesti tolleranti, è invece ancora una soluzione ottimale e praticabile.??

Ed è proprio questo il caso del territorio dell’arancia di Ribera, dove l’attività di monitoraggio, presentata da Angelo Caruso, ricercatore virologo del Cra-Acm e condotta insieme a partire dal mese di aprile ai tecnici della Soat di Sciacca, ha individuato 19 punti di prelievo nei quattordici comuni interessati alla coltivazione dell’arancia di Ribera Dop.
Sia in agrumeti vecchi sia giovani, il monitoraggio ha messo in evidenza che, per fortuna, il territorio è ancora indenne da questa grave malattia, tra le più dannose e più distruttive degli agrumi, in quanto colpisce gravemente la maggior parte delle combinazioni d’innesto delle specie coltivate, su arancio amaro.

Tutti i campioni al saggio di laboratorio Elisa sono risultati negativi. ??Tale risultato rafforza l’importanza di adoperare opportune strategie da mettere in atto per salvaguardare il territorio Dop attraverso:
• la prosecuzione dell’attività di controllo e monitoraggio;
• l’utilizzo di materiale di propagazione certificato esente da infezioni di Tristeza;
• l’auspicio di produrre le piante in vivai del territorio, utilizzando fonti sane e certificate.

Riccardo Tumminelli, dell’Osservatorio per le malattie delle piante (Omp) dell’Araa di Acireale, ha riportato l’aggiornamento sulla situazione relativa agli afidi e alla cocciniglia rossa degli agrumi. Dopo la segnalazione in Spagna dell’afide marrone Toxoptera citricidus di cui si teme l’introduzione per la sua alta capacità di trasmissione del complesso della malattia da virus Tristeza, è iniziato un monitoraggio settimanale dell’Omp.
Nel periodo 2006/10 gli afidi più comuni riscontrati sugli agrumi sono Aphis gossypii, Aphis spiraecola e Toxoptera aurantii. Questi afidi, alimentandosi, potrebbero trasmettere Ctv.

???Un momento della relazione di Riccardo Tumminelli
??T. citricidus, fortunatamente non è stato riscontrato. La cocciniglia rossa, monitorata ininterrottamente sin dal 1993, ha mostrato nel 2010 una netta flessione delle infestazioni. Il rischio è finora considerato, dunque, molto basso e non se ne consiglia l’intervento chimico.
Si consiglia di continuare a monitorare l’insetto almeno fino ad agosto per valutare la necessità di effettuare il lancio aumentativo di insetti utili a partire da ferragosto, quando sarà più chiaro l’andamento delle infestazioni.??Per fare fronte alle sfide future bisogna investire soprattutto in innovazione e sviluppare soluzioni compatibili con il territorio.

 

Grande partecipazione di pubblico e di esperti al seminario di Sciacca

Il professor Antonino Catara, presidente del Parco Scientifico e tecnologico della Sicilia ha presentato il nuovo sistema che permette di individuare e caratterizzare con precisione i vari ceppi di Ctv, visto non tutti hanno la stessa virulenza. L’ipotesi da testare è quella di effettuare una sorta di vaccinazione in vivaio dell’arancio amaro con i ceppi più blandi, evitando così lo stress di cambiare portainnesto dopo cent’anni di ininterrotta utilizzazione. Tale metodologia sarà proposta in un progetto di ricerca sul territorio siciliano, finanziato dall’Unione europea.

?Durante l’incontro e nella successiva giornata di visita al campo sperimentale di orientamento varietale di agrumi del gruppo navel, i partecipanti hanno potuto discutere ed approfondire con gli esperti sulle novità delle nuove cultivar e portainnesti, sul miglioramento della qualità delle produzione dell’arancia di Ribera e sui programmi di gestione integrata e biologica delle avversità.
Di risanamento con la tecnica della coltura in vitro e del microinnesto ha parlato la professoressa Antonietta Germanà della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Palermo, che ha apprezzato l’attività di monitoraggio e i risultati presentati.???

A cura di Riccardo Tumminelli, Assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari - Dipartimento regionale degli Interventi strutturali per l’agricoltura

Foto di Giuseppe Pasciuta, Distretto Belice-Carboj - UOT 72 - Soat Sciacca