La corilicoltura sta attirando l'attenzione di molti agricoltori per le buone quotazioni di mercato che spuntano le nocciole. Tuttavia per ottenere remunerazioni davvero interessanti è necessario avere produzioni di elevata qualità. In quest'ottica un aspetto spesso sottovalutato è la concimazione post raccolta, talvolta considerata poco importante visto che il prodotto è già stato portato via. Ma è in questo momento che si gettano le basi per la produttività dell'anno successivo.
Per comprendere l'importanza della concimazione autunnale abbiamo visitato l'Azienda agricola Cazzuli Matteo, a Ponti, in provincia di Alessandria, al confine tra l'Alto Monferrato e le Langhe. Qui i fattori pedoclimatici hanno creato un ambiente ideale per la produzione delle nocciole, che infatti esprimono punte di eccellenza. "La nostra è un'Azienda agricola di circa 8 ettari tutta dedicata alla corilicoltura", ci racconta Matteo Cazzuli, agronomo e titolare dell'omonima Azienda agricola.
"Abbiamo impianti di diversa età, quasi tutti di Tonda Gentile Trilobata, la varietà principe in Piemonte. L'intera produzione viene conferita all'Op Ascopiemonte, di cui sono anche tecnico, che ha tra i suoi clienti le più grandi aziende dolciarie italiane. Aziende che puntano sempre ad avere il massimo della qualità".
La nutrizione del nocciolo nel post raccolta targata Cifo
Nocciolo, obiettivo qualità
Proprio per ottenere produzioni di eccellenza tre anni fa Matteo si è rivolto ai tecnici di Cifo per definire un piano nutrizionale che permettesse alle piante di esprimersi al meglio, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
"La prima cosa che abbiamo fatto arrivando in Azienda è stato chiedere le analisi del suolo dei diversi appezzamenti, nonché, dove disponibili, le analisi fogliari. Questo ci ha permesso di comprendere lo stato di partenza dei suoli ed identificare eventuali carenze", ci spiega Mirko D'Angelo, Sales support di Cifo.
L'Azienda Cazzuli vista dall'alto
(Fonte foto: AgroNotizie®)
"Successivamente abbiamo definito una strategia per nutrire in maniera corretta le piante, in linea con gli obiettivi aziendali. Negli anni successivi sono state poi fatte ulteriori analisi per calibrare al meglio il protocollo di nutrizione specifico per l'Azienda".
Concimazione autunnale, il mai più senza della corilicoltura
Per portare a maturazione le nocciole l'albero consuma tutte le proprie energie e arriva nel periodo autunnale indebolito. Questo è ancora più vero nell'annata 2022, dove la carenza di acqua, il caldo intenso e spesso associato al vento hanno mandato le piante in uno stato di stress.
È quindi di fondamentale importanza mettere i noccioli nelle condizioni di sintetizzare i nutrienti prima della caduta delle foglie, in modo da avere energia sufficiente all'inizio della primavera, quando c'è da ricostruire l'intera chioma. Ma la nutrizione autunnale è fondamentale anche per permettere la corretta formazione delle gemme a fiore, che rappresentano la base per la produttività dell'anno successivo.
Una gemma a fiore del nocciolo
(Fonte foto: AgroNotizie®)
"La strategia Cifo prevede due tipologie di applicazioni: una fogliare e una al suolo. La prima avviene attraverso l'impiego di BZ FAST e N.S.Z. 26, prodotti che portano i nutrienti chiave, a pronta assimilazione, lì dove servono. La seconda invece prevede l'impiego di TOP NPK 7-5-14, un prodotto che va a nutrire l'apparato radicale e permette uno sviluppo equilibrato sul medio periodo", ci spiega D'Angelo.
TOP NPK 7-5-14 è un prodotto pellettato a base di azoto, fosforo e potassio che ha una duplice funzione: non solo nutre la pianta in maniera diretta grazie all'apporto di macroelementi, ma in più sostiene il microbioma del suolo, restituendo parte della fertilità del terreno.
BZ FAST, a base di boro e zinco attivati, consente di apportare rapidamente alla chioma due preziosi microelementi, fondamentali per il regolare sviluppo delle gemme, nonché per il metabolismo proteico e degli zuccheri.
Mentre N.S.Z. 26, contenente azoto a pronta assimilazione, stimola l'attività vegetativa ritardando la caduta delle foglie e permettendo quindi una prolungata sintesi dei nutrienti che poi saranno traslocati agli organi di riserva, pronti per la primavera successiva.
Nel 2022 le piante a fine stagione sono in uno stato di stress causato da fattori ambientali
(Fonte foto: AgroNotizie®)
"Dopo tre anni di utilizzo dei prodotti Cifo posso dire di essere pienamente soddisfatto. Sono prodotti di ottima qualità e molto pratici da utilizzare, aspetto da non sottovalutare. Ad esempio l'elevata solubilità permette di essere molto più veloci nell'applicazione e di non rovinare le attrezzature", sottolinea Matteo.
"Ma la cosa più importante è che sono prodotti che mi hanno permesso di ottenere elevati livelli di produttività sia in resa produttiva che in qualità di resa allo sgusciato. Per questo posso dire: io mi fido di Cifo".