Il numero di molecole e dei relativi meccanismi di azione a disposizione degli agricoltori per il diserbo del mais è in costante diminuzione a causa delle sempre più restrittive norme europee atte a limitare l'impatto ambientale dei prodotti fitosanitari.

 

In questo contesto, le attuali strategie di controllo delle malerbe sono in continua evoluzione. A differenza del passato, infatti, molti dei prodotti di pre emergenza sono ora utilizzabili anche in epoca di post emergenza precoce (fino allo stadio di due, quattro foglie della coltura) grazie ai dovuti accorgimenti sulla dose di applicazione. Ciò dà la possibilità, in alcuni casi, di abbinare tali prodotti a quelli tipicamente impiegati in post emergenza tardiva, andando quindi ad anticiparne la loro applicazione.

 

In uno studio sperimentale condotto in provincia di Brescia da Agricola 2000, in collaborazione con le Cooperative Agricole Riunite Bresciane (Carb) e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università degli Studi di Torino, è stato sviluppato un protocollo di diserbo su mais.

 

Il protocollo è stato presentato nel corso dell'edizione 2022 di Campo Demo Mais, dove diciannove diverse miscele sono state applicate in un unico intervento e messe a confronto tra di loro nella valutazione dell'efficacia (Tabella 1); l'applicazione di tali miscele è stata inoltre suddivisa in tre specifici timing di applicazione (pre emergenza, post emergenza precoce e post emergenza tardivo). Nelle miscele si è cercato di limitare il più possibile l'utilizzo di alcune sostanze attive in fase di restrizione come terbutilazina, metolachlor e S-metolachlor.

 

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Tabella 1: Miscele utilizzate per la prova svolta nella stagione 2022

(Fonte foto: Agricola 2000)

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La prova è stata effettuata su parcelle di 15 m2 in un disegno sperimentale a blocchi randomizzati con tre repliche. Il mais (varietà Kelindos Kws) è stato seminato a Milzano (Bs) il 24 aprile 2022. Sull'appezzamento si è resa visibile un'infestazione omogenea di Abutilon theophrasti, Amaranthus retroflexus, Chenopodium album, Echinochloa crus-galli e Solanum nigrum sulle quali sono stati eseguiti dei rilievi di efficacia (Foto 1). Il 9 giugno, data dell'ultimo rilievo eseguito, tali malerbe hanno presentato i seguenti gradi di copertura del suolo sul testimone non trattato: A. theophrasti 12%, A. retroflexus 7%, C. album 90%, E. crus-galli 7% e S. nigrum 10%.

 

Foto 1: Parcella non trattata

Foto 1: Parcella non trattata

(Fonte foto: Agricola 2000)

 

L'applicazione di pre emergenza è stata eseguita in data 28 marzo, mentre le applicazioni di post emergenza precoce e post emergenza sono state eseguite il 20 aprile e il 10 maggio, quando la coltura si trovava rispettivamente allo stadio di due e cinque foglie vere.

 

Nonostante la stagione agricola 2022 sia stata caratterizzata da una forte siccità, nei giorni successivi al trattamento di pre emergenza sono stati registrati circa 15 millimetri di pioggia, mentre precipitazioni più abbondanti si sono verificate nei giorni successivi all'applicazione post precoce. Tali tipologie di sostanze attive, per la loro attivazione, richiedono almeno 10 millimetri di acqua nei giorni successivi al trattamento.

 

Le tesi considerate hanno mostrato quasi tutte ottimi risultati, indipendentemente dal timing di applicazione. In particolare, escludendo il trattamento 7 che ha mostrato una scarsa attività su A. retroflexus e A.theophrasti, le miscele di pre emergenza e post emergenza precoce hanno permesso l'ottenimento di valori di efficacia sempre superiori all'85% su tutte le infestanti (Grafico 1). Nonostante ciò, confrontando questi due timing di applicazione sono emerse alcune differenze di efficacia a favore delle tesi di post precoce, soprattutto su A. theophrasti e C. album.

 

Tale risultato potrebbe essere associato alla quantità di pioggia non particolarmente abbondante caduta nei giorni seguenti al trattamento di pre emergenza. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche dai prodotti di post emergenza tardivi, i quali hanno controllato tutte le infestanti con valori tra il 90 e il 100%. Tuttavia, su tali trattamenti è stata rilevata l'emergenza tardiva di alcune infestanti come Portulaca oleracea e Digitaria sanguinalis, le quali invece non hanno avuto modo di emergere nelle parcelle applicate con prodotti residuali (Foto 2).

 

Grafico 1: Efficacia dei diversi trattamenti registrata all'ultimo rilievo (9 giugno 2023) su singola specie infestante

Grafico 1: Efficacia dei diversi trattamenti registrata all'ultimo rilievo (9 giugno 2023) su singola specie infestante

(Fonte foto: Agricola 2000)

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Concludendo, l'applicazione in epoca post precoce, grazie anche alle precipitazioni che hanno garantito l'attivazione dei prodotti, ha permesso ottimi livelli di efficacia e si è dimostrata funzionale al fine di ampliare la finestra temporale per il trattamento di prodotti con funzione di antigerminello. La residualità dei prodotti ha inoltre permesso il contenimento delle nascite tardive di alcune infestanti come P. oleracea e D. sanguinalis.

 

Il trattamento in un solo timing di applicazione si è rivelato una buona soluzione nonostante l'elevata pressione di determinate malerbe. Tuttavia, nel caso di trattamento in post emergenza tardivo - il quale esula dal rischio di residualità nel terreno del principio attivo - è necessario fare i conti con alcuni altri rischi come le eventuali rinascite successive al trattamento e l'insorgenza di possibili resistenze.

 

Confronto tra una tesi applicata in epoca di post emergenza tardivo con rinascite di P. oleracea e D. sanguinalis, e una trattata in epoca di post emergenza precoce

Foto 2: Confronto tra una tesi applicata in epoca di post emergenza tardivo con rinascite di P. oleracea e D. sanguinalis, e una trattata in epoca di post emergenza precoce

(Fonte foto: Agricola 2000)

 

Al fine di validare quanto sopra esposto, si sottolinea l'importanza di poter condurre queste prove per più anni consecutivi; per tale motivo alcune di queste miscele sono state poste a confronto anche nella stagione agricola 2023 in una continuazione del progetto.

 

A cura di Davide Fantini e Pietro Zarpellon, coordinator (herbicide) Crop Protection Services Department di Agricola 2000


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