La Giunta Regionale della Campania ha approvato con delibera numero 714 del 20 dicembre 2022 il "Piano d'Azione Regionale per Bactrocera dorsalis" contenente norme e attività da espletare ai fini del contenimento e della eradicazione della mosca orientale della frutta, documento che aveva già ricevuto il via libera dal Comitato Fitosanitario Nazionale nella seduta del 28 e 29 novembre scorso.
Il Piano d'Azione trova applicazione nell'area delimitata individuata con il Decreto Dirigenziale numero 176 del 12 ottobre 2022 "Definizione dell'area delimitata in relazione al rinvenimento di Bactrocera dorsalis" - già ampiamente descritto da AgroNotizie® in questo articolo - e redatto ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento (Ue) 2016/2031 sui patogeni da quarantena e in eventuali territori limitrofi, in caso di nuovi ritrovamenti.
Attualmente, il Piano dovrà gestire l'emergenza rivelatasi a valle di un percorso iniziato con le indagini, la sorveglianza del territorio e che ora culmina con le azioni da attuare per evitare eventuali ulteriori introduzioni e la diffusione del pericoloso dittero da quarantena: nocivo per oltre 400 specie vegetali di interesse agrario.
Con il Piano d'Azione la Regione conferma la collaborazione già stretta con le organizzazioni agricole e gli ordini professionali nell'Unità di Crisi e adotta - tra l'altro - una convenzione di due anni con i Carabinieri Forestali, finalizzata al controllo ed all'applicazione del Piano stesso.
Le misure fitosanitarie assunte nell'area delimitata in emergenza
Il Piano dettaglia le misure fitosanitarie - definite come "urgenti e necessarie, volte a mitigare il rischio di diffusione di B. dorsalis dalla zona interessata" adottate dal Servizio Fitosanitario della Regione Campania.
Intanto si sottolinea che sono continuati i rilievi nelle trappole e in seguito ad ogni ulteriore cattura c'è stato un rafforzamento della rete di monitoraggio.
I frutti caduti a terra nel raggio di 10 metri dalle piante dove sono state posizionate le trappole che hanno effettuato catture sono stati asportati e distrutti. Sono stati controllati i frutti in fase di maturazione (pesche, agrumi e kaki) partendo dai campi limitrofi a quelli dove sono stati effettuate catture e in laboratorio, da alcuni di questi ultimi, "ci sono stati degli sfarfallamenti di Bactrocera dorsalis".
Il Servizio Fitosanitario di Regione Campania ha effettuato indagini di laboratorio sui terreni confinanti al fine di verificare l'eventuale presenza di "pupari" e si apprende che tali analisi, allo stato "hanno dato esito negativo".
Trappole attivate con metileugenolo e attrattivi alimentari sono state posizionate nei magazzini confinanti con i siti risultati positivi. Adeguati trattamenti insetticidi sono stati effettuati in tutti i siti in cui sono avvenute catture.
È stata bloccata la movimentazione della frutta dai siti produttivi in cui le trappole hanno catturato Bactrocera dorsalis ed è stata disciplinata la realizzazione di melai di Annurca con l'utilizzo di reti antinsetto. Infine sono state avviate prove sperimentali per migliorare la capacità attrattiva dei feromoni nei confronti delle femmine.
Le misure fitosanitarie ufficiali
Inoltre sono state adottate una serie di misure fitosanitarie ufficiali che oltre a consentire di comprendere meglio la reale diffusione della mosca orientale della frutta, evitino un'eventuale sua diffusione e mirino alla sua eradicazione.
È stato previsto il blocco della movimentazione per:
- i frutti delle specie ospiti di mosca orientale della frutta;
- il terreno proveniente da campi di produzione di specie ospiti;
- le piante da impianto con terreno;
- le piante da impianto di specie ospiti con frutti.
Tali misure hanno però delle deroghe che vanno ben osservate nei loro precisi limiti e per le quali si rimanda ad una attenta lettura del Piano d'Azione.
Nell'area infestata è inoltre prevista l'applicazione di insetticidi, in alcuni casi anche di estratti naturali di piante, i trattamenti con esche insetticide selettive, l'utilizzo della tecnica dell'annientamento maschile, il trattamento del suolo al fine di scongiurare la presenza di "pupari".
E, ancora, è sempre prevista la raccolta e la distruzione totale dei frutti dalle piante con frutti sintomatici o dalle piante dove sono state posizionate le trappole che hanno catturato negli ultimi due mesi e dalle piante limitrofe ubicate nel raggio di 10 metri. L'incremento del numero delle trappole dovrebbe infine consentire di confermare o ampliare la delimitazione dell'area infestata. Il ritorno dalla fase di emergenza verso quella di sorveglianza per l'area infestata è previsto solo dopo che per 12 mesi consecutivi non saranno effettuate catture del dittero da quarantena.
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