I provvedimenti riguardano un polline derivato dal mais MON 810, resistente alla piralide e derivati non meglio specificati di mais Ogm frutto di una lunga serie di incroci tra ceppi resistenti a erbicidi (glifosate e glufosinate), e a insetti (piralide e diabrotica).
Da segnalare l'incrocio tra ceppi originari delle due multinazionali (es MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1), sul quale non possiamo non ironizzare chiedendoci quale caratteristica possa conferire al prodotto (“induttore di successo”?, “massimizzatore di risultati”) e più seriamente chiederci se possono presagire una delle fusioni più sensazionali del ventunesimo secolo.
Ovviamente nulla di tutto questo: gli accordi tra multinazionali in materia di Ogm sono all'ordine del giorno e sono principalmente attuati per ammortizzare gli enormi costi della ricerca (oltre che a massimizzare l'estrazione di valore dai vari progetti).
I complottisti hanno altre opinioni, ma di quelle ci occupiamo solo durante il weekend...
Nel settore degli agrofarmaci le cosiddette “task forces”, dove gli acerrimi concorrenti (vendono la stessa cosa nello stesso territorio alla stessa clientela) si mettono d'accordo per dividere i costi della preparazione dei dossier, sono all'ordine del giorno, in quanto facilitano anche il lavoro delle autorità, che da sempre benedicono queste unioni. L'ultima cosa da segnalare è che queste decisioni sono state prese senza che “Standing Commitee on the Food Chain e Animal Health” e “Appeal Committee” abbiano espresso una maggioranza qualificata, situazione che perdura da tempo in materia di Ogm, dove gli stati dell'Unione sono divisi.
Un'altra anteprima di quello che probabilmente sarà “giorno del giudizio”, il 13 dicembre prossimo, quando i ministri dell'ambiente si riuniranno per discutere la spinosissima questione dell'autorizzazione alla coltivazione degli Ogm, dove l'Europa è divisa come non mai.
E a proposito di anteprime, non possiamo non commentare, ovviamente dal nostro punto di vista, la trasmissione di Report di lunedì scorso il cui servizio “L'insostenibile brevetto” di Piero Riccardi ha fatto una panoramica sul mondo Ogm, riprendendo nello stile tipico della trasmissione tutte quelle problematiche che da sempre dividono gli addetti ai lavori e non: dalla celebre vicenda del coltivatore canadese la cui disputa con Monsanto è arrivata alla Corte suprema (è reo di avere coltivato della colza Ogm resistente al glifosate violando il brevetto della multinazionale, ritenuto valido dalla Corte suprema, che ha anche negato il risarcimento alla multinazionale in quanto non è stato dimostrato che l'agricoltore abbia tratto vantaggio dall'utilizzo del brevetto stesso), alle mele brevettate e al complicato rapporto tra agricoltori e Grande distribuzione, per poi passare a un approfondimento di casa nostra (il sistema di coltivazione del riso Clearfield), e concludendo con la descrizione di alcuni esempi di possibili soluzioni (il miscuglio di sementi).
Come sempre “divisiva”, la trasmissione ha suscitato accese critiche sin da prima che andasse in onda: le puntuali osservazioni riportate in alcuni blog gestiti da giornalisti scientifici e da ricercatori universitari hanno permesso alla redazione della trasmissione di correggere alcuni errori formali (avevano citato Watson e Crick – gli scopritori del DNA nel 1953 – invece di Cohen e Boyer, che nel 1973 avevano creato in laboratorio il primo organismo Ogm), presenti nell'anteprima e nelle anticipazioni sui social network ma non nella versione finale.
Il rapporto tra scienza e informazione è da sempre conflittuale, ma la situazione è nettamente migliorata, da quando negli anni '80 l'atrazina veniva descritta come un potente insetticida per il riso (o per il mais, la memoria vacilla...).
Ma lasciando ai tifosi dell'una o dell'altra parte le liti sulla correttezza o meno del termine “copyright” quando riferito ai semi (gli uni affermano che il termine corretto da usare è “brevetto” e gli altri ribattono che, essendo il DNA “il software della vita”, l'accostamento del termine copyright alle sementi non è poi del tutto sbagliato: l'utilizzo di una semente Ogm senza pagare la licenza non è come installare sul proprio Pc una copia pirata dell'ultima meraviglia della Microsoft?), concludiamo l'approfondimento con un cenno al sistema Clearfield, costituito da una serie di varietà di riso resistenti all'Imazamox, sostanza attiva del “Beyond”, erbicida che completa il pacchetto di coltivazione offerto dalla multinazionale tedesca BASF.
L'offerta colma (forse è presto per dire con quale efficacia) una effettiva lacuna lasciata dalla revoca del Dalapon, avvenuta nel 2003, che rappresentava forse la soluzione più efficace nel controllo del riso crodo.
La soluzione proposta non è immune da rischi: dalla possibilità di selezionare ceppi di infestanti resistenti alla sostanza attiva, peraltro correttamente indicata nell'etichetta dell'agrofarmaco, alla possibilità (non sappiamo quanto remota) che il riso crodo si incroci con la coltura resistente all'erbicida, con inconvenienti facilmente intuibili.
Ogni soluzione non è esente da rischi e ogni mezzo tecnico va adeguatamente impiegato in modo da preservarne l'efficacia e il rispetto dell'ambiente. Gli utilizzatori giocano infatti un ruolo che va oltre il rapporto momentaneo con il detentore del brevetto: non dimentichiamo che i brevetti scadono dopo 20 anni (a meno di estensioni che non sempre vengono concesse) e successivamente la tecnologia può essere usata da chiunque, con conseguente drammatico calo nei costi, cosa che oggigiorno è tutt'altro che trascurabile.
Ah, ci stavamo per dimenticare la seconda trasmissione che avevamo citato nel titolo: anche nella puntata della famosissima serie “CSI Miami” trasmessa lo stesso giorno di Report (lunedì 11 novembre) si parlava di Ogm. Tanto per cambiare un mais Ogm seminato dai “cattivi” è stato considerato nientemeno che una delle concause della morte di alcune persone in seguito all'esposizione alla tossina di botulino, ma questa è una fiction, per giunta americana, ed è giustamente passata inosservata.
Per saperne di più
- Decisione di esecuzione della Commissione, del 6 novembre 2013, che autorizza l’immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti o ottenuti a partire da granturco geneticamente modificato della linea MON89034 × 1507 × NK603 (MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1 × MON-ØØ6Ø3-6), a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2013) 4719]Testo rilevante ai fini del SEE
- Decisione di esecuzione della Commissione, del 6 novembre 2013, che autorizza l’immissione in commercio di polline prodotto a partire dal granturco della linea MON 810 (MON-ØØ81Ø-6) ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2013) 4743]Testo rilevante ai fini del SEE
- Decisione di esecuzione della Commissione, del 6 novembre 2013, che autorizza l’immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti o ottenuti a partire da granturco geneticamente modificato (GM) della linea MON 89034 × 1507 ×MON88017 × 59122 (MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1 × MON-88Ø17-3 × DAS-59122-7), da quattro tipi di granturco GM correlati, che combinano tre singoli eventi GM differenti (MON89034 × 1507 × MON88017 (MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1 × MON-88Ø17-3), MON89034 × 1507 × 59122 (MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1 × DAS-59122-7), MON89034 × MON88017 × 59122 (MON-89Ø34-3 × MON-88Ø17-3 × DAS-59122-7), 1507 × MON 88017 × 59122 (DAS-Ø15Ø7-1× MON-88Ø17-3× DAS-59122-7) e da quattro tipi di granturco GM correlati, che combinano due singoli eventi GM differenti (MON89034 × 1507 (MON-89Ø34-3 × DAS-Ø15Ø7-1), MON89034 × 59122 (MON-89Ø34-3 × DAS-59122-7), 1507 × MON88017 (DAS-Ø15Ø7-1 × MON-88Ø17-3), MON 88017 × 59122 (MON-88Ø17-3 × DAS-59122-7) a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2013) 4755]Testo rilevante ai fini del SEE
- Sito ufficiale della trasmissione REPORT
- Sito della serie CSI Miami