La Regione Lombardia ha rilanciato oggi 24 giugno 2010 la campagna di sensibilizzazione dei cittadini contro la presenza del tarlo asiatico (Anoplophora Chinensis), un insetto innocuo per l'uomo ma che attacca alberi di 20 specie diverse divenendo causa di gravi danni per il verde e l'ambiente.

Si tratta di un coleottero, in Italia segnalato in Lombardia e Lazio, individuato per la prima volta in Europa nel 2000 e che attacca, preferibilmente, piante come ontani, aceri, carpini, betulle e faggi. Le larve del tarlo asiatico danneggiano il legno e possono provocare la morte degli alberi, scavando profonde gallerie all'interno dei tronchi e delle radici. Gli adulti sono visibili proprio nei mesi estivi e sono riconoscibili per le grosse dimensioni e le lunghe antenne.

L'importanza della campagna contro il tarlo asiatico è dimostrata dai numeri. Si stima, solo per fare un esempio, che negli Usa la mancata lotta al coleottero farebbe perdere il 35% delle aree verdi con un danno di 699 miliardi di dollari. Solo nel 2006 gli Usa hanno investito, nella lotta al tarlo asiatico 30 milioni di dollari. In Cina, dove le stime parlano di danni a pioppi per circa 200 milioni di dollari, negli ultimi anni sono stati abbattuti 50 milioni di piante di agrumi.

"La campagna di informazione è al momento la migliore arma che abbiamo per contrastare la concreta minaccia rappresentata dal tarlo - ha detto Giulio De Capitani, assessore regionale all'Agricoltura - Per questo la lotta contro questo coleottero parte proprio dalle segnalazioni della sua presenza sugli alberi. Segnalazioni che attendiamo dai cittadini e, per questo motivo, ho scritto a tutti i sindaci dei comuni interessati dalla presenza del coleottero perché sensibilizzino i cittadini a segnalare la presenza del tarlo asiatico".

"Nel suo piano triennale di lotta al tarlo asiatico - ha spiegato De Capitani - Regione Lombardia, insieme a Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste) e Fondazione Minoprio, ha messo in campo 10,3 milioni di euro, di cui 7,9 a carico del bilancio regionale che usufruirà, grazie ai risultati delle campagne di questi anni, di un contributo dell'Unione europea di 1 milione. Altri 2,4 milioni di euro saranno garantiti dalla compartecipazione dei privati e dei comuni, per spese di consolidamento e manutenzione delle piante. Il valore della riqualificazione è di 300 euro a pianta di cui 100 a carico della Regione Lombardia".

Nel piano rientrano gli studi sul tarlo asiatico, i progetti per eliminarlo o contenerlo e quelli per il ripristino del verde con l'uso di piante autoctone che garantiscono una maggiore resistenza all'infestazione, da parte del tarlo asiatico, del patrimonio verde.

A oggi l'Anoplophora Chinensis è stata isolata nel territorio di 32 comuni lombardi, compresi nelle province di Milano (23), Varese (7) e Brescia (2). "Le segnalazioni del territorio sono già molte" ha rimarcato De Capitani.

"Dal 2005 al 30 aprile scorso - ha concluso l'assessore De Capitani - abbiamo dovuto registrare l'abbattimento di oltre 18.000 piante, che stiamo sostituendo mettendo a dimora nuovo verde. Parallelamente prosegue l'attività di monitoraggio che, per gli anni 2008 e 2009, ha interessato quasi 800.000 piante ravvisando la presenza del tarlo in quasi 10.000 di esse. A questo killer del nostro verde lombardo noi vogliamo impedire di comprometterne la straordinaria valenza".

Chiunque volesse effettuare una segnalazione al Servizio fitosanitario regionale ha quindi a disposizione il numero verde del call center regionale (800.318.318), la casella vocale di Ersaf (02.6740.4860) e gli indirizzi di posta elettronica:

tarloasiatico@regione.lombardia.itanoplophora@ersaf.lombardia.it