Combattere le emissioni ad effetto serra, ridurre la produzione dei rifiuti, contenere l'utilizzo di prodotti chimici, migliorare la qualità dell'aria, sono obiettivi concreti per l'agricoltura italiana.
Nel nostro Paese si utilizzano ingenti quantitativi di plastiche tradizionali monouso, le cui operazioni di recupero e smaltimento sono costose e complesse, a volte non effettuate secondo le disposizioni legislative vigenti. In alcuni casi inoltre il riciclaggio è poco fattibile a causa dell'elevata percentuale di impurità presenti o non viene per nulla effettuato. Un esempio sono gli erogatori per il rilascio di feromoni, che spesso vengono lasciati in campo al termine dell'uso.
Le plastiche biodegradabili, che proprio per la loro caratteristica di biodegradare nel suolo non necessitano della rimozione dopo l'uso, hanno dimostrato di essere una soluzione a questo tipo di problematiche per molte colture, prevenendo a monte la produzione di rifiuti.
E' questo il tema dibattuto in occasione del convegno, organizzato il 12 novembre da Isagro Italia e Novamont presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Bologna, sulle innovazioni ecosostenibili nella gestione dei rifiuti plastici in campo agricolo.
L'incontro ha affrontato problematiche quali la riduzione dell'impatto delle plastiche sull'ambiente e la riduzione della produzione di rifiuti, l'uso delle plastiche biodegradabili in vari campi dell'agricoltura come nelle tecniche di disorientamento sessuale.
Non da ultimo, una prospettiva interessante è legata all'utilizzo dei materiali biodegradabili in Mater-Bi® anche per le shopping bag e nel packaging dei prodotti agroalimentari, come ha testimoniato l'esperienza di Coop Italia presentata nel corso della tavola rotonda tenutasi nella mattinata.
Mater-Bi®, la bio-plastica
I teli per la pacciamatura in Mater-Bi® - la bioplastica sviluppata da Novamont, biodegradabile e compostabile naturalmente ai sensi delle norme europee di settore (EN 13432, UNI 11183) - rappresentano una soluzione ecocompatibile, che permette di diminuire notevolmente l'impatto ambientale, oltre ad apportare vantaggi organizzativi, facendo risparmiare tempo e risorse agli agricoltori. Il telo per la pacciamatura in Mater-Bi® elimina infatti i costi del ritiro del film plastico perché si "biodegrada" completamente, è assimilato ad un "prodotto specifico" per il suolo secondo il D. Lgs 217/06 e gode, quindi, di un imposizione IVA al 4%. Inoltre può annoverare la certificazione "OK Biodegradable Soil" rilasciata dall'ente internazionale Vincotte.
I vantaggi di questa soluzione sono rivelati da un'analisi LCA e di impatto ambientale, presentata nei dettagli durante il convegno.
Considerando due scenari di smaltimento, cioè lo scenario in conformità alla legge ed uno scenario non conforme (bruciare il telo in campo), risulta che tramite l'utilizzo di film pacciamanti in Mater-Bi® è possibile ridurre la CO2 eq del 49% per ogni ettaro di terreno pacciamato. Un risultato che può salire al 73% nel secondo scenario, cioè quello che ipotizza il non rispetto della norma relativamente alle pratiche di smaltimento.
In questo scenario è stato inoltre analizzato uno dei principali inquinanti dell'aria, il particolato PM10 (ovvero l'indicatore che viene normalmente utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per le politiche di blocco del traffico, quando sono superati i valori limite per più di 35 volte per anno civile). In questo caso è emerso che la sostituzione con plastiche biodegradabili consente di evitare inquinamenti massicci di aria nel caso in cui i teli plastici tradizionali non siano correttamente smaltiti, ma bruciati in campo, ovvero con valori che raggiungono, per lo scenario analizzato, 330 milioni di microgrammi riferiti all'ettaro pacciamato.
Per quanto riguarda i target ambientali, quindi, una sostituzione del 50% dei teli in plastica tradizionale con teli in Mater-Bi® consente per l'intero settore, che consuma ogni anno circa 43000 t di film per pacciamatura, un taglio di gas serra di 32500 t/anno quando i teli in plastica tradizionale sono smaltiti correttamente, pari alle emissioni prodotte in un anno da una città di 37500 abitanti.
Isagro Italia, disorientamento sessuale con Ecodian
Nel convegno sono stati inoltre presentati Ecodian, il diffusore di feromoni ecocompatibile in Mater-Bi® per il disorientamento sessuale dei Lepidotteri.
La tecnica del disorientamento sessuale con Ecodian consente di ridurre in modo significativo i trattamenti insetticidi, salvaguarda gli insetti utili e si adatta ad ogni programma di difesa integrata o biologica. I diffusori inoltre esauriscono completamente il feromone contenuto entro la stagione di utilizzo ed, essendo biodegradabili e compostabili, non devono essere raccolti a fine campagna.
Un'interessante sperimentazione condotta dal Dipartimento di scienze e tecnologie agroambientali dell'Università di Bologna e presentata da Giovanni Burgio ha evidenziato l'efficacia della mating disruption nei confronti di Spodoptera littoralis e S. Exigua in campi di spinacio da industria. La tecnica prevede fra le varie soluzioni anche l'impiego di un erogatore a filo in Mater-Bi® per il controllo di entrambe le avversità (500 metri di filo a ettaro). Nel 2007 e 2008 è stato registrato un abbattimento quasi completo delle catture dei lepidotteri ed ha permesso una riduzione del 90% anche delle popolazioni larvali rispetto al testimone. Ulteriori verifiche consentiranno una ottimizzazione della lotta con tale metodo integrato, ma già denotano concrete possibilità applicative in strategie di difesa a basso impatto ambientale.
Nella foto che segue è chiaramente distinguibile la distribuzione nello spazio del totale catture (somma delle catture in tutto il periodo della prova - 2007). La parte più chiara identifica il raggio d'azione della nube feromonica mediante il filo.
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Sono disponibili le relazioni presentate durante il convegno: basta entrare nel sito Isagro-Italia.it - stampati e selezionare la categoria: "Convegno: i materiali biodegradabili"
Nel corso della prossima settimana, un approfondimento specifico sarà dedicato alle considerazioni degli operatori professionali e delle istituzioni che hanno partecipato alla tavola rotonda.
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Fonte: Agronotizie