Per questo è stata avviata una collaborazione tra l'Oi Pomodoro da industria del Nord Italia, l’organizzazione interprofessionale che raggruppa i soggetti della filiera del Nord Italia, e FederBio. All’incontro hanno partecipato il vicepresidente vicario dell’Oi Rossella Martelli, il presidente di FederBio Paolo Carnemolla oltre al professor Gabriele Canali, consulente scientifico dell’Oi, e tecnici dell’Oi.
L'obiettivo è quello di permettere a tutti i soggetti della filiera, imprese agricole e di trasformazione, di poter applicare correttamente le tecnologie ammesse per il bio e puntare su prodotti a maggiore valore aggiunto, ma più difficili da ottenere.
“Considerato l’aumento dell’interesse degli operatori della filiera per i prodotti bio – commenta l’Oi – e l’importanza che questo segmento produttivo sta assumendo sempre più sui mercati, e considerata anche la necessità di assicurare redditività alla filiera grazie alla definizione di rapporti chiari e positivi con i consumatori, si è avviato un percorso di collaborazione con FederBio per affiancare sul piano tecnico le nostre imprese, agricole e industriali, al fine di assicurare correttezza commerciale ed efficacia economica. Tutto questo con l’intento di una capillare verifica delle regole da parte di tutti gli operatori a tutela dei consumatori e dei produttori correttamente impegnati in questa filiera”.
Federbio sottolinea in una nota: “La crescente richiesta di materia prima e prodotti bio di origine italiana e l’avvio della programmazione dei Psr sta favorendo anche nel comparto del pomodoro da industria la conversione al biologico di sistemi produttivi professionali e specializzati. Da qui la necessità che le organizzazioni che rappresentano la filiera del pomodoro da industria e il settore del biologico cooperino fattivamente per integrare competenze e strumenti nel rispetto dei rispettivi ruoli. Quello che accomuna l’Oi e FederBio è la comune visione sulla necessità di un mercato organizzato a dimensione di filiera e territorio e che possa garantire con rigore e trasparenza il rispetto della normativa sulla produzione biologica”.
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