A sottoscrivere l'accordo ieri a Camposano sono stati i primi cittadini di Nola, Marigliano, Palma Campania, Mariglianella, Cimitile, Cicciano, San Vitaliano, Scisciano e Camposano, tutti ricadenti nel perimetro definito dal disciplinare di produzione del pomodoro San Marzano Dop Dop.
Il percorso sarà attivato subito ed a coordinarlo sarà l'Agenzia di sviluppo dei Comuni dell'area nolana, presieduta da Giovanni Trinchese, società pubblica della quale fanno parte 18 amministrazioni comunali con la città metropolitana di Napoli.
Si tratta di un progetto sperimentale che punterà alla produzione di almeno 5mila quintali di pomodoro, coltivato attraverso tecniche innovative che puntano ad ottenere un prodotto di qualità. Un'operazione cui guardano con attenzione anche gli istituti di credito, che hanno manifestato la disponibilità a finanziare iniziative imprenditoriali giovanili e le aziende di trasforamzione. Tanto è vero che ad impegnarsi all'acquisto dei pomodori raccolti nel nolano c'è già un'industria attiva nel settore della trasformazione del San Marzano che ha firmato il protocollo d'intesa insieme con i sindaci.
Duplice il versante che vedrà in azione tutti i soggetti coinvolti nel patto: da un lato "si favorirà la crescita professionale di nuovi imprenditori, il rinnovamento nel settore attraverso l'innovazione" e dall'altro l'impegno è mettere in campo iniziative promozionali come l'inserimento nel menu di ogni ristorante del territorio di una ricetta a base di pomodoro San Marzano Dop, scelta attraverso un concorso. Ed è questo il motivo per il quale il protocollo d'intesa è stato anche siglato dal sindaco di Roccarainola, che accoglie sul proprio territorio un importante polo della ristorazione.
"Per favorire lo sviluppo - sottolinea l'amministratore unico dell'Agenzia, Giovanni Trinchese - occorre puntare soprattutto sull'agricoltura e sulla cultura, antiche vocazioni di un territorio ricco di potenzialità. I sindaci hanno scommesso sull'oro rosso perché quest'area costituisce l'habitat naturale di uno dei prodotti della terra più conosciuto ed imitato al mondo sul quale poter puntare per innescare un processo virtuoso che coniuga la tutela ambientale a quella della salute, le occasioni di reddito con lo sviluppo economico dell'intera comunità".