Il format Partners for Life di Merlo - che ha già raccontato le attività con i sollevatori P27.6 e TF50.8 in un parco safari e in un'azienda agricola - non si ferma neanche d'estate. L'ultima puntata è dedicata all’impresa ad indirizzo misto Belluco Farm che investe nel benessere animale e nell'innovazione tecnologica per crescere in modo responsabile.
Con sede a Bovolenta (Pd), Belluco Farm produce carne bovina dal 1962 e oggi alleva 3.500 tori delle razze Charolaise, Aubrac, Sellers e Blu belga, svezza un piccolo numero di vitelli e coltiva oltre 500 ettari. La famiglia Belluco - che commercializza i propri prodotti principalmente sui mercati italiano e francese - ha scelto il telescopico Turbofarmer TF65.9 con cambio CVTronic per i lavori dentro e fuori dalla stalla.
Guarda il video sul Merlo Turbofarmer TF65.9 al lavoro presso Belluco Farm
Parte della gamma Alta Capacità di Merlo, il TF65.9 assicura prestazioni best in class poiché è in grado di sollevare carichi di 6.500 chilogrammi e raggiungere un'altezza massima di ben 9 metri. Offre anche eccezionali efficienza, comfort e sicurezza.
Belluco Farm ama l'innovazione
Oltre a scegliere il sollevatore con soluzioni all’avanguardia, l'Azienda padovana adotta un approccio innovativo nell'allevamento, riservando grande attenzione al benessere degli animali. "Partiamo dal principio che se un bovino sta bene è un grande vantaggio anche per noi - afferma Luca Belluco, uno dei figli dei fondatori. I nostri animali mangiano solo soia, mais, fieno e in stalla beneficiano degli impianti di ventilazione che fanno un lavoro eccezionale, soprattutto in estate".
Già da diversi anni le energie rinnovabili sono di casa in Belluco Farm che ha attivato un primo impianto a biogas nel 2011 e un secondo pochi anni dopo. Gli impianti di medie dimensioni sono a misura delle stalle e permettono di trasformare i liquami, prima considerati rifiuti, in risorsa utile per abbattere i costi e ottimizzare i conti. In sede c'è anche un impianto fotovoltaico.
Azienda Belluco Farm protagonista di una puntata del format Merlo Partners for Life
(Fonte foto: Merlo)
La passione per l'innovazione dei titolari si riflette anche nella comunicazione. Marco Belluco è riuscito a far conoscere l'Azienda anche a un pubblico non specializzato attraverso i social: oggi il canale Instagram BellucoFarm ha oltre 150mila follower. Marco racconta come le nuove tecnologie hanno cambiato la vita degli agricoltori e intrattiene i follower descrivendo in modo vivace il lavoro attuale nei campi e spiegando le qualità dei nuovi mezzi agricoli utilizzati.
TF65.9, il miglior braccio destro in allevamento
Da oltre un anno, uno dei protagonisti delle comunicazioni social è il Turbofarmer TF65.9, progettato per lavorare nelle condizioni più impegnative dove le prestazioni in termini di capacità di sollevamento e potenza del motore fanno la differenza. Come l'intera Serie Turbofarmer, il modello ha dimensioni compatte e garantisce massima versatilità.
"Avendo 3.500 tori, ogni settimana dobbiamo pulire le stalle, preparare le razioni per gli animali e caricare il biogas per produrre l'energia necessaria all'azienda, nonché portare avanti le lavorazioni nei campi in base alla stagione - spiega Marco Belluco. Per svolgere tutte queste mansioni abbiamo bisogno di un macchinario robusto, prestante, semplice da usare e maneggevole. Insieme ai tecnici Merlo abbiamo individuato il TF65.9 che ottiene pieni voti per le performance".
Il sollevatore Merlo Turbofarmer TF65.9 è prestante, semplice da usare e maneggevole
(Fonte foto: Merlo)
Le caratteristiche del sollevatore più interessanti per i Belluco sono la lunghezza di 5.260 millimetri, la larghezza di soli 2.400 millimetri e la possibilità di scegliere 3 modalità di sterzo che consentono di lavorare in qualsiasi edificio. Apprezzata anche la capacità di raggiungere i 9 metri, cruciale nell'impilamento delle balle e in altre operazioni di movimentazione materiali.
Merlo: l'efficienza passa dalla tecnologia
"Il braccio del TF65.9 è sorprendente perché, anche se stai movimentando materiale su un fondo sconnesso, non perdi il carico grazie all'ammortizzazione del mezzo - commenta Marco Belluco. Il cambio a variazione continua CVTronic è un'altra bomba: è sempre lì pronto e aspetta solo che tu gli dia l'impulso avanti e indietro".
Il braccio a due sezioni offre uno sbraccio massimo di 4,7 metri e alza fino a 4.500 chili alla massima altezza di sollevamento. Le variazioni nei movimenti del sollevatore e nel posizionamento del carico sono gestibili con precisione millimetrica.
Merlo Turbofarmer TF65.9 può sollevare carichi fino a 9 metri di altezza
(Fonte foto: Merlo)
L'unione del motore a 4 cilindri FPT N45 Stage V da 4,5 litri e dell'esclusiva tecnologia Eco Power Drive per la gestione del regime permettono di avere una potenza di 170 cavalli con consumi ridotti fino al 18%. Inoltre, il cambio CVTronic garantisce un’elevata coppia alle ruote durante le movimentazioni di materiali e i trasferimenti stradali, ma anche un'eccellente decelerazione al rilascio del comando acceleratore. La velocità massima è di 40 chilometri orari.
Comfort + sicurezza = lavoro senza pensieri
Non finisce qui. Secondo Marco Belluco, "la cabina sospesa offerta da Merlo è un sogno: non sembra di essere sopra un telescopico dove sei abituato a sentire tutti gli spostamenti e a rinunciare ad alcune comodità".
Comfort e sicurezza garantiti sul sollevatore Merlo Turbofarmer TF65.9
(Fonte foto: Merlo)
Facilmente accessibile grazie a una portiera apribile fino a 180 gradi, la cabina Premium è confortevole e funzionale. Le sospensioni e l'impianto dell'aria condizionata con 8 bocchette migliorano il comfort, mentre il joystick elettronico e l'inversore Dual reverse al volante - replicato anche su joystick - massimizzano l'ergonomia.
Anche la sicurezza dell'operatore è massima grazie alle certificazioni Rops e Fops Livello II della cabina e all'Adaptive Stability Control System ASCS di nuova generazione. Tale sistema verifica in tempo reale i parametri di funzionamento del TF65.9 e consente al driver di lavorare in modo sicuro, sfruttando al massimo le potenzialità del telescopico e dell'attrezzo collegato.