Tutti i mezzi per la viticoltura stanno cambiando faccia. Se i trattori specializzati si adeguano allo standard sulle emissioni Stage V, le attrezzature montano sempre più spesso soluzioni innovative per il miglioramento dell'efficienza, l'aumento della sostenibilità e la riduzione dell'affaticamento operativo.
Inoltre, accanto ad attrezzi che ottimizzano le lavorazioni interfilari, la semina e l'irrorazione, compaiono implement che rendono possibili nuovi metodi per la difesa delle piante. In occasione di Enovitis in Campo 2022, tante le novità.
La lavorazione è... Agile
L'ultimo nato di Alpego è Agile per il diserbo meccanico interceppo in vigneto. Per trattori da 50 a 120 cavalli si declina nei modelli M e L con larghezze da 2,2 a 3,2 metri, adatte a differenti sesti d'impianto. "Una centralina in cabina gestisce l'altezza operativa degli accessori posteriori - lame, dischi rincalzatori e utensili scalzatori - e la larghezza di lavoro. In più, quattro pistoni idraulici mantengono l'attrezzo sempre al centro dello spazio interfilare" spiega lo staff di Alpego.
Alpego Agile M per la lavorazione interceppo
(Fonte foto: AgroNotizie)
Con una richiesta d'olio pari a 30 litri al minuto Agile lavora il terreno superficialmente tagliando l'erba e rimescolandola con il suolo. Rimuove le infestanti per via meccanica e riduce l'uso di erbicidi. Il funzionamento a bassi regimi contiene i consumi di carburante, mentre la possibilità di escludere un lato agevola l'attività in vigneti a lisca di pesce.
Orizzonti Rapid, versatilità ed efficienza
Lo scalzatore Rapid di Orizzonti per la lavorazione interceppo in filari stretti può essere montato ventralmente sui trattori tramite un sistema di aggancio rapido. Le tre versioni Basic, Light e Pro, con richiesta di olio tra 15 e 30 litri al minuto, si distinguono per il tipo di azionamento. Basic funziona con attacco diretto al trattore, Light con richiamo elettrico esterno e Pro con comando da joystick.
Rapid consente varie operazioni grazie all'abbinamento a diversi accessori come: lame interfilari con tastatori idraulici, dischi rincalzatori, rototerra Kult ma anche il sistema per lo sfalcio dell'erba Ecology e la testata spollonatrice a flagelli. Il telaio compatto garantisce massima visibilità dalla cabina, mentre il pistone centrale di alzata a doppio effetto assicura una buona operatività anche su terreni duri.
Rapid Pro di Orizzonti all'opera
Diretta V: semina facile con l'Isobus
Per seminare su terreno non lavorato nello spazio interfilare c'è la nuova seminatrice pneumatica Diretta V di Maschio Gaspardo che invia dati al trattore mediante il protocollo di comunicazione Isobus. Dotata di telaio fisso di tipo portato con fino a dieci elementi di semina e interfila di 20 centimetri, lavora larghezze tra 1,2 e 2 metri adattandosi a diversi sesti d'impianto.
Diretta V, con tramoggia B-Drill da 200, 300 o 500 litri ed elemento di semina da sodo con pressione massima al suolo di 260 chili opera in ogni condizione. La macchina è versatile e user friendly: differenti rulli dosatori consentono la semina di varie colture erbacee, un'apposita ruota intercambiabile semplifica la regolazione della profondità e il ridotto ingombro longitudinale riduce i tempi necessari per le svolte.
Seminatrice Maschio Gaspardo Diretta V con tecnologia Isobus
(Fonte foto: AgroNotizie)
Kubota XTA, l'irrorazione è smart
Tanta innovazione anche per i nuovi atomizzatori trainati XTA di Kubota, progettati per trattare viti, olivi, agrumi e noci con elevata precisione e ridotto impatto ambientale. Le uscite d'aria Qi degli XTA 2100, 2200, 2400, 3100, 3300 e XTA 6300 - disponibili sul mercato italiano da fine 2022 - assicurano una copertura omogenea della chioma e, nello stesso tempo, un risparmio di carburante fino a 4 litri all'ora.
Inoltre, la tecnologia H3O connette gli attrezzi a un'intuitiva piattaforma digitale. Da quest'ultima l'operatore può configurare ordini di lavoro, evitare errori tramite alert e regolare la quantità di aria in uscita dagli XTA, tarando la distribuzione di fitofarmaci in base al volume della parete fogliare. Così, a detta di Kubota, è possibile ridurre la deriva fino al 50% e l'uso di prodotti fitosanitari fino al 25%.
Kubota XTA 6315 vanta una testata scavallante
(Fonte foto: AgroNotizie)
Cima, testata e software all'avanguardia
Gli atomizzatori pneumatici snodati Link di Cima trattano contemporaneamente due filari con ancora più efficienza. Merito della nuova testata di distribuzione Green Hug che garantisce una copertura omogenea e un'adeguata penetrazione anche in masse fogliari importanti e in presenza di vento.
Un sistema idraulico a due pistoni permette di regolare in modo indipendente i due bracci dalla cabina, adattando la loro apertura alla larghezza dei filari. Un terzo pistone opzionale gestisce l'altezza delle mani con quattro diffusori installati all'estremità dei bracci.
Atomizzatore Cima Link con testata Green Hug
Diversamente, sugli atomizzatori Cima con sistema Epa 2.0 arriva il kit Easy Farm con software per la memorizzazione dei dati operativi su chiavetta Usb. Durante i trattamenti, Epa 2.0 registra in tempo reale i dati che vengono salvati sull'Usb per poi essere scaricati su Pc o tablet. "Sviluppato internamente, Easy Farm permette il tracciamento completo dei passaggi tra i filari e - fa sapere Cima - la produzione di report sul quantitativo distribuito, sulle ore di lavoro e sulle ore di erogazione effettiva".
Ideal Bora S: c'è una nuova soluzione scavallante
Anche i nebulizzatori semi portati Bora S di Ideal si arricchiscono di una nuova barra scavallante ad "ala di gabbiano" che si adatta a diversi sesti d'impianto e anche a filari non perfettamente allineati. "La barra con 18 diffusori e impianto elettrostatico esegue trattamenti su un massimo di tre filari contemporaneamente minimizzando la deriva" sottolinea il team Ideal.
Nuova barra scavallante per Ideal Bora S
(Fonte foto: AgroNotizie)
Per trattamenti a bassi dosaggi (da 50 a 300 litri per ettaro) i Bora S lavorano bene in vigneti rigogliosi situati in collina grazie al gruppo ventilatore portato più potente rispetto ai Bora, alla cisterna trainata da 800 a 2mila litri e al timone snodato che permette di sterzare ovunque.
Vento di novità Ricosma tra i filari
L'elevata manovrabilità è il biglietto da visita del nuovo atomizzatore trainato Typhoon di Ricosma con timone sterzante articolato e scatola di trasmissione doppia. Il cardano lavora dritto e il sistema a coppie coniche permette di sterzare con un angolo di 90 gradi a bordo campo.
Studiato per il lavoro in collina con trattori da 60 a 80 cavalli, Typhoon presenta una struttura modulare, con la possibilità di montare - davanti alla cisterna da mille, 1.500 o 2mila litri - un gruppo aria assiale per forme di allevamento basse o a torretta per impianti guyot.
Sempre di Ricosma, l'atomizzatore Visper ha ora una testata di distribuzione con canaline al posto dei diffusori per il trattamento di due o tre filari. Secondo Ricosma, "le nuove canaline assicurano un'uscita dell'aria uniforme che si traduce in una copertura omogenea della chioma". Typhoon e Visper sono mezzi conformi agli standard di Agricoltura 4.0.
Martignani Phantom, manutenzione semplicissima
Disponibile con cisterne da 400, 500, 600 litri e vari apparati di distribuzione, il nuovo nebulizzatore elettrostatico portato Phantom M120 di Martignani è più leggero rispetto al modello precedente (peso a vuoto pari a 4 quintali). Abbinabile a trattori da 50 cavalli, è anche più facile da manutenere grazie al sistema Smart Maintenance System (Sms), premiato al concorso Novità Tecniche 2021.
Il sistema Sms permette di aprire a libro il telaio e accedere al vano tecnologico contenente trasmissione, pompa, ventilatore, diffusori e ugelli. In questo modo, si possono effettuare velocemente le operazioni di manutenzione. Le più frequenti sono ispezione degli organi di trasmissione e del circuito idraulico, verifica della tensione delle cinghie, smontaggio della pompa e cambio olio della scatola ingranaggi.
Martignani Phantom M120 con Sms per una manutenzione più semplice
(Fonte foto: AgroNotizie)
Helios UV-Boosting: la vite si difende (quasi) da sola
Il controllo delle malattie fungine in vigneto diventa più ecofriendly con l'emissione di raggi UV-C che stimolano la produzione di acido salicilico. Tale sostanza è responsabile dell'innesco di meccanismi naturali di difesa nelle viti che così resistono meglio agli attacchi di peronospora, oidio, botrite e agli stress abiotici.
Gli attrezzi Helios, grazie alla tecnologia UV-Boosting sviluppata dall'Università di Avignone (Francia), emettono raggi UV-C in modo localizzato su uno o due filari, difendendo la pianta per via fisica e non chimica. Intervengono in campo ogni dieci, quindici giorni, anche prima e dopo precipitazioni o a ridosso della raccolta, e riducono l'inquinamento di aria, suolo e acqua.
Indicati per le aziende biologiche, gli Helios possono essere portati anteriormente da trattori tradizionali o mezzi scavallanti oppure trainati posteriormente da trattrici. Lavorano a una distanza dal fogliame di 10 centimetri e a velocità di 2-4 chilometri orari.
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