Carmelo Giuffrè, fondatore e amministratore di Irritec, ha ripercorso per la stampa l'evoluzione dell'azienda dal 1974 a oggi. "Siamo passati dalla produzione dei soli tubi in polietilene alla realizzazione di impianti completi per l'irrigazione a goccia, dalla commercializzazione in Italia all'espansione prima in Spagna, Usa, Messico e Brasile, poi in Cile, Perù e Africa".
Irritec inarrestabile
Forte delle esportazioni in oltre cento Paesi, l'impresa siciliana è oggi la quarta al mondo nel settore dell'irrigazione. "Abbiamo chiuso il 2020 con un fatturato consolidato di 198 milioni di euro e - dichiara il general manager Francesco Quagliozzi - ci aspettiamo un'ulteriore crescita nel 2021, nonostante i problemi legati al reperimento di materie prime".Inoltre, Irritec è sempre più glocal. Per ottimizzare la logistica ha aperto 16 filiali nel mondo, assumendo personale locale ed evitando di delocalizzare la produzione. "Abbiamo oltre ottocento dipendenti e cerchiamo di far lavorare i giovani nei Paesi di origine" spiega Giuffrè.
Tra il 2020 e il 2021 sono state aperte una sede in Perù, grande produttore ortofrutticolo, e una in Senegal, in collaborazione con Scova Impianti che fornisce stazioni di pompaggio per l'estrazione di acqua da pozzi, fiumi o bacini. In Senegal è anche partito il progetto poliennale Agrilab per la formazione di diversi operatori.
Gocce che fanno la differenza
Alla base delle attività di Irritec c'è sempre lo sviluppo di soluzioni che consentano un uso efficiente dell'acqua, preziosa per il futuro del pianeta. "Realizzati sfruttando la nostra solida esperienza, i sistemi di irrigazione a goccia permettono di risparmiare grandi quantità di acqua (dal 40 al 70%) ed energia" specifica l'agronomo Giuseppe Giardina.Inoltre, con le ali gocciolanti, è possibile minimizzare l'utilizzo di fertilizzanti grazie alla distribuzione puntiforme dei concimi mediante la fertirrigazione, ridurre le fitopatie grazie alla diminuzione dell'umidità relativa sul terreno e limitare i costi di manodopera, poiché i sistemi irrigui sono interamente automatizzabili. "Gli impianti dotati di dispositivi di automazione assicurano grande efficienza e maggiore consapevolezza dell'agricoltore" sottolinea Giardina.
Per progettare soluzioni irrigue adatte a ogni esigenza, il team dell'azienda ascolta i clienti, si affida a vari agronomi - formati anche attraverso Irritec Academy - e collabora con alcuni partner. Tra questi, c'è anche il Consorzio del Canale Emiliano Romagnolo (Cer) che - fa sapere Stefano Anconelli - "gestisce 250 milioni di metri cubi di acqua all'anno su 250mila ettari, fa ricerca nel Centro Acqua Campus, assiste e trasferisce tecnologia a diverse aziende agricole".
Sostenibilità al primo posto
Irritec promuove la cultura del risparmio idrico anche attraverso progetti specifici, come ad esempio "Water for Agrifood" che - finanziato dal Ministero dell'Istruzione - mira a rendere più sostenibile la gestione dell'acqua nel Sud Italia attraverso il riuso delle acque reflue, lo sviluppo di tecniche di aridocoltura e di irrigazione a bassa portata."Spero che avremo sempre un occhio di riguardo nei confronti del pianeta, anche perché l'attenzione alle risorse può aumentare la competitività" conclude Giulià Giuffrè, board member di Irritec e SDG Pioneer 2021 collegata in remoto. "Se tutte le imprese ragionassero in un'ottica di sostenibilità, potremmo raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030".