L’accordo di fornitura fra l’azienda ferrarese e la multinazionale americana testimonia l’esigenza di una grande azienda agricola di innovarsi sempre di più mettendo a frutto il know how tecnologico e l’efficienza operativa proposta dal marchio statunitense.
“L’intesa con John Deere è il punto di partenza di un percorso che ci porterà ad affermare l’innovativo modello di agricoltura proposto dalla nostra società: un modello che unisce il recupero della tradizione con i più moderni sistemi di produzione agricola", ha affermato in apertura di giornata Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi.
"Stiamo lavorando su importanti progetti che riguardano la valorizzazione di tutta la filiera agroalimentare. Grazie all'aumento di capitale in atto e al piano industriale approvato, stiamo portando avanti progetti ambiziosi per i settori zootecnico, olivicolo, orticolo e cerealicolo. Un percorso - ha proseguito Vecchioni - che porterà la società a essere un soggetto trainante di tutto il settore agricolo italiano e il pivot di progetti di ricerca e innovazione 'in campo' con i principali centri di ricerca nazionale e internazionale applicata al settore”.
James F. Orr, vicepresidente di John Deere © John Deere Italia
“L’accordo di collaborazione con Bonifiche Ferraresi per noi è davvero molto importante – ha sottolineato James Orr, vicepresidente di John Deere.
La nostra offerta di tecnologie avanzate per l’agricoltura rappresenterà un importante valore aggiunto per Bonifiche Ferraresi. C’è una sfida da raccogliere, quella di rendere l’agricoltura più moderna e sostenibile, elevando i nuovi livelli di efficienza e produttività”.
"In questo Paese ci si è finalmente accorti che l’agricoltura non è un settore di serie B, ma un pezzo fondamentale del nostro futuro", ha poi commentato il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina intervenuto all'evento.
"Il ritorno alla terra è una grande traiettoria verso il futuro e il progetto di Bonifiche Ferraresi segue proprio questa direzione facendo propri valori fondamentali come l’origine della materia prima e l’attenzione alla qualità”.
Martina, con l'intento di rilanciare il concetto di innovazione in campo agricolo ha sostenuto la necessità che l'Italia diventi "una piattaforma per l’innovazione tecnologica e digitale" aggiungendo che a breve verrà lanciato un progetto sul digitale in agricoltura.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina © John Deere Italia
Parco macchine d'eccellenza
Sono parte dell'accordo di fornitura tra l'azienda agricola e la casa costruttrice, 18 trattori e in particolare quattro specializzati per vigneti e frutteti 5085GN, cinque compatti 6110RC, due 6120R, due 6145R equipaggiati con caricatore frontale H360, un 6215R, due 7310R e due cingolati 8370RT; ad essi si affiancano un esemplare di mietitrebbia S680, una pressa quadra gigante L1534 e tre veicoli utilitari Gator XUV 855 4x4.
La nuova mietitrebbia in forza all'azienda Bonifiche Ferraresi © John Deere Italia
Oltre alle riconosciute doti di affidabilità, efficienza operativa ed elevata produttività delle macchine John Deere, a contraddistinguere questa importante fornitura è soprattutto l'adozione delle più sofisticate soluzioni per l'agricoltura di precisione messe a punto dal costruttore statunitense.
Fra queste, in primo luogo, il sistema di guida automatica satellitare integrato AutoTrac che, caratterizzato da un eccezionale livello di precisione e un margine di errore inferiore ai 2 centimetri, consente di ridurre al minimo le sovrapposizioni fra i passaggi, gestire al meglio percorsi rettilinei e curve e lavorare con la massima efficienza in qualsiasi condizione di visibilità.
L'accuratezza del sistema consente di abbattere i costi di produzione in termini di manodopera, sementi, fertilizzanti e carburante, con un sensibile miglioramento dell'efficienza operativa e, soprattutto, della produttività per ettaro. Tutte le macchine sono inoltre dotate del sistema telematico JDLink John Deere, soluzione che permette il collegamento in remoto con l'ufficio dell'azienda agricola e i dispositivi mobili.
Per sfruttare al meglio tali avanzate tecnologie, l’arrivo delle nuove attrezzature è stato preceduto dal completamento di Bonifiche Ferraresi della fase di georeferenziazione di tutti i 5500 ettari coltivati: un processo che mai prima d’ora era stato compiuto in Italia su una superficie così estesa.
La georeferenziazione dei terreni, attività prodromica all’agricoltura 4.0, permetterà tramite l’inserimento a 3 diversi livelli sotterranei di sensori in grado di analizzare costantemente le caratteristiche del terreno, di dialogare con un sistema di satelliti dedicati i quali invieranno le informazioni alle macchine presentate oggi consentendo un utilizzo più razionale di tutte le risorse necessarie, dall'acqua alle sementi, dai fertilizzanti ai trattamenti richiesti.
“L’agricoltura 4.0 avrà un ruolo fondamentale nella crescita della produttività agricola – ha concluso Marzio Devalle, amministratore delegato di John Deere Italia. Entro il 2050 la popolazione supererà i 9 miliardi di persone, per questo l’agricoltura dovrà raddoppiare i raccolti e garantire a tutti cibo a sufficienza. Le soluzioni previste all’interno del Farmsight di John Deere, vanno nella direzione di una maggiore efficienza, produttività e sostenibilità”.